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martedì, 05 Agosto 2025

Dacia Bigster 2025: il SUV medio che punta su spazio e risparmio

Dacia Bigster

Nel panorama affollato dei SUV di medie dimensioni, Dacia Bigster 2025 si presenta come un’inedita alternativa per chi cerca razionalità, praticità e contenimento dei costi. Più grande della Duster e progettata per sfidare colossi come Nissan Qashqai, Hyundai Tucson e Peugeot 3008, la Bigster estende l’approccio pragmatico del marchio rumeno a un livello superiore, mantenendo il DNA fatto di semplicità, affidabilità e convenienza.

Dacia Bigster, motorizzazioni ibride, spazio da familiare e costi contenuti

Il primo punto di forza della nuova Bigster è il rapporto qualità-prezzo: con un listino che parte da circa 26.000 euro, si colloca ben al di sotto della media dei SUV ibridi del segmento C, pur offrendo soluzioni meccaniche moderne. La gamma prevede tre opzioni principali:

  • 1.8 Full Hybrid da 155 CV, già noto su Renault Arkana e Austral: trasmissione automatica multimodale, consumi intorno ai 4,8 l/100 km e guida fluida sia in città che fuori;

  • 1.2 TCe Mild Hybrid a benzina da 130 CV, accoppiato a un cambio manuale a sei rapporti, adatto a chi privilegia il controllo diretto e il contenimento dei costi;

  • 1.0 ECO-G a GPL, soluzione perfetta per chi percorre molti chilometri e vuole risparmiare sul carburante, con un’autonomia combinata di circa 1.000 km.

Le dimensioni generose – 4,63 metri di lunghezza – si traducono in abitabilità da categoria superiore, ideale per famiglie e viaggi lunghi. L’accesso è facilitato da porte ampie e sedute rialzate, mentre il vano bagagli si annuncia tra i più capienti della categoria.

Altro punto forte è la manutenzione semplificata: grazie alla piattaforma condivisa con Renault e all’assenza di soluzioni tecniche complicate, i costi di gestione risultano contenuti. I primi test indicano consumi reali molto vicini ai dati ufficiali: fino a 18 km/l per l’ibrida e oltre 13 km/l a GPL.

Il design, pur robusto e coerente con lo stile Dacia, non punta all’emozione: chi cerca un’estetica raffinata o sportiva potrebbe trovarla troppo essenziale. Gli interni, funzionali e ben assemblati, mantengono uno stile minimalista, con plastiche rigide in evidenza e pochi elementi premium.

Anche sul fronte tecnologico, la dotazione standard risulta sufficiente ma essenziale. I sistemi ADAS più evoluti, l’infotainment connesso e le funzionalità avanzate sono riservati alle versioni più accessoriate o richiedono pacchetti opzionali. Le versioni base rinunciano a elementi come head-up display o sospensioni regolabili.

Infine, resta da valutare la percezione del marchio: sebbene Dacia abbia fatto enormi passi avanti in termini di qualità e immagine, il posizionamento come brand economico potrebbe pesare per chi attribuisce valore anche allo status simbolico dell’auto.

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