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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Sistemi anti distrazione – Così l’auto ti salva la vita

    “Guidare è un lavoro a tempo pieno.” Con questo slogan, partiva qualche anno fa in America una campagna di sicurezza contro la distrazione e la stanchezza al volante. Quando il copione si ripete drammaticamente uguale. Sempre. Ed è l’errore umano a produrre tragedie: quei maledetti cinque secondi di troppo per leggere l’sms, uno sguardo alla frequenza, un altro al navigatore, il cd da cambiare. Dura la vita dell’automobilista di questo secolo, cullato da formidabili gingilli elettronici da gestire più veloci del pit-stop di Schumi.

    Questa distrazione, gli uomini al volante la pagano cara, anzi carissima. Secondo uno studio Istat il 60% dei morti sulle strade è provocato da un comportamento scorretto: tra i vari fattori, la guida distratta o pericolosa ha un indice di 3.1 morti per 100 incidenti, ma il dato è in crescita. Non cambia il quadro negli Usa. Una stima del Dipartimento dei trasporti dice che alla distrazione sono imputabili dai quattromila agi ottomila incidenti giornalieri. In pratica un’ecatombe dai costi insostenibili sociali.

    Sensibilizzare non basta
    Alcuni parziali rimedi arrivano dai produttori per dirigere il traffico delle auto sempre più multimediali ed elettroniche. Dai comandi al volante della radio, alle telecamere, ai sensori del parcheggio, ai navigatori “intelligenti”, passando per le applicazioni BlueTooth, il progresso delle quattro ruote s’ incrocerà con sistemi più sofisticati e soprattutto più sicuri, per rendere accessibile la mole di informazioni. E non parliamo di fantascienza ma del presente: sull’ammiraglia della Citroen, la C5, è installato l’A.S.L., cioè un sistema che avvisa quando si supera involontariamente la linea di carreggiata. Il meccanismo, capace di rilevare su strade a scorrimento veloce ed autostrade la deviazione non prevista, la segnala al pilota mediante vibrazioni sul sedile. Se il veicolo sbanda a destra sarà la parte destra del sedile a vibrare, stesso principio a sinistra. Un vero argine contro colpi di sonno e distrazioni impreviste.

    Contro i colpi di sonno
    Tra i fattori più pericolosi quando si guida c’è la stanchezza, contro cui la tecnologia può davvero poco. Eppure alla Ford, studiano il fenomeno, con il Virtex, un simulatore che esamina cosa avviene quando ci si addormenta al volante. Attraverso una telecamera il sistema osserva il movimento degli occhi e delle palpebre, per poi inviare questi dati ad un processore che calcola lo stato di “lucidità” del pilota.
    Ad oggi è il Virtex è solo in fase sperimentale, ma già si prevedono ulteriori sviluppi.

    La macchina parlante
    La Honda ci sta lavorando in collaborazione con IBM. Il debutto avverrà nel settembre 2005 sul mercato nordamericano, con dei modelli dotati di navigatore speciali, che rispondono alle domande del conducente. La “magia” è possibile grazie alla tecnologia “Embedded ViaVoice” in grado di riconoscere settecento comandi vocali, fornendo con precisione alle indicazioni sulle 1.7 milioni tra strade, città, e quartieri statunitensi. Il computer di bordo, permetterà inoltre di effettuare telefonate, di regolare il climatizzatore e di consultare una guida dettagliata dei ristoranti, e tutto a voce.

    Occhio all’angolo “morto”
    Sempre alla Honda lavorano su un particolare visore termico che distingue dallo spettro di calore le sagome dei pedoni dagli oggetti inanimati. Una specie di terzo occhio da utilizzare di notte e in condizioni di visibilità ridottissima. Volvo, casa impegnata nella sicurezza da sempre, ha contribuito alla battaglia anti-distrazione con il Blis, cioè il sistema di controllo dell’angolo morto, quella zona grigia tra montante e retrovisore, che impedisce una completa visuale quando il conducente cambia corsia o si immette in autostrada. Il cuore del sistema sono le telecamere installate negli specchietti che rilevano la presenza di veicoli fino a tre metri di distanza sul laterale e a 9.5 metri dietro la vettura. Quando un mezzo entra nel raggio, il software capace di catturare venticinque fotogrammi al secondo, accende una spia luminosa nell’abitacolo, segnalando il potenziale pericolo. Peccato che il Blis di fronte a maltempo, biciclette o ciclomotori sia inutile.

    L’idea della Fiat
    Infine c’è il Comunicar, progetto coordinato dal Centro Ricerche Fiat insieme ad altri undici partner tra cui la stessa Volvo che lo ha adottato sulla S40. Quando ci si trova in fasi di marcia a rischio, come l’immissione in autostrada, l’attraversamento di una rotonda un filtro ritarda l’accesso ai comandi audio o la ricezione di sms, in base al livello di rischio. L’obiettivo è armonizzare le interazioni tra chi guida e i dispositivi di bordo, lasciando al sistema il compito di presentare l’informazione nel formato più conveniente e sicuro.

    Articolo di Daniele Sparisci pubblicato sul sito repubblica.it in data 7 gennaio 2005

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