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venerdì, 17 Maggio 2024
  • Stellantis: chiude lo stabilimento in Polonia

    Stellantis
    Ennesima pessima notizia in arrivo dal Gruppo Stellantis, che questa volta riguarda però la Polonia e uno dei centri di produzione più importanti degli ultimi anni.
    Chiude lo stabilimento Fiat Auto Poland di Bielsko-Biała, macchina di produzione in Polonia che dava ancora lavoro a 2.500 operai solamente pochi anni fa, nel 2020, quando il Gruppo Stellantis aveva cominciato le sue operazioni.
    Una situazione completamente diversa oggi: la chiusura, infatti, coinvolgerà “appena” 486 operai, quelli rimasti sulle linee e raggiunti dalle lettere di licenziamento nelle ultime ore.
    A dare la notizia ci ha pensato direttamente Wanda Struzyk,  presidente dell’organizzazione sindacale aziendale Solidarnosc sul quotidiano locale Dziennik Zachodni: “È la notizia che abbiamo temuto da tempo e ieri, su nostra richiesta, ci è stata confermata”, ha detto Struzyk, precisando che FCA sarà chiusa entro la fine del 2024 e che una parte di 486 licenziati forse potrà trovare lavoro in altri stabilimenti Stellantis in Polonia, a Tychy o Skoczow.
    L’impianto è stato centrale per anni per la Casa torinese e i suoi interessi in Europa orientale, ma già dai primi anni duemila ha visto erodere la sua rilevanza con un lento, ma progressivo disimpegno. “Ora negozieremo anche sulle indennità di fine rapporto di lavoro. Il primo incontro avrà luogo il 9 gennaio prossimo”, ha aggiunto la Struzyk.
    La liquidazione della storica azienda che negli anni Settanta iniziò a produrre soprattutto le Fiat 126 (che si interruppe soltanto il 22 settembre del 2000, con un totale di 3.318.674 unità assemblate), secondo molti osservatori locali, costituisce la fine di un’epoca segnata dalla rinascita «automobilistica» della Polonia e dalla sua crescita dell’ambito del libero mercato europeo e mondiale.

    Stellantis in Polonia: dalla 126 al MultiJet

    Dopo il modello 126, la fabbrica di Bielsko-Biała ebbe vita breve come impianto di assemblaggio: nel giro di pochi anni, tutti i modelli che vi venivano prodotti andarono in pensione o traslocarono nella connazionale sede di Tychy, l’impianto si trasformò in un centro dedito alla produzione di motori, cambi e componenti meccaniche, tra cui spicca il diffusissimo 1.3 MultiJet.
    Negli anni migliori, i suoi volumi produttivi raggiunsero picchi di 700 mila unità l’anno, assicurandone la continuità produttiva e occupazionale di oltre duemila operai coinvolti nelle operazioni.

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    Oggi, il tramonto delle motorizzazioni a gasolio e la concentrazione degli sforzi industriali sul centro produttivo di Tychy ne hanno invece segnato il definitivo capolinea e la chiusura entro la fine dell’anno appena cominciato.

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