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venerdì, 02 Maggio 2025
  • Prezzi benzina in Italia dal 1° gennaio 2024

    Caro benzina - Prezzi benzina e diesel

    Dopo i mesi post-estate che avevano fatto tirare un sospiro di sollievo, con il conseguente abbassamento dei prezzi benzina in tutto il Paese, i livelli di spesa sembrano tornare a crescere nelle ultime settimane.

    L’aumento dei prezzi benzina torna a preoccupare non solo gli automobilisti italiani, ma anche le autorità competenti, che cercano già le migliori misure anti crisi in vista dei primi mesi del 2024.

    Ma qual è il motivo del nuovo innalzamento dei prezzi benzina?

    Il costo del petrolio è tornato a crescere come conseguenza della guerra in corso tra Israele e Hamas che potrebbe estendersi a tutto il Medio Oriente. Come riportato da diversi media internazionali nelle ultime ore, i militanti Houthi yemeniti stanno infatti prendendo di mira da giorni le navi mercantili in transito da e verso il canale di Suez in risposta all’invasione di Gaza iniziata da Israele dopo l’attacco terroristico di Hamas. Per evitare di passare davanti alle coste dello Yemen, le navi container e le petroliere devono prendere la rotta più lunga e costosa del Capo di Buona Speranza aggiungendo potenzialmente circa 10 giorni al viaggio e milioni di dollari al prezzo dei barili di greggio.

    Una circumnavigazione del continente africano che salva le vite delle imbarcazioni ma che di fatto ritarda pesantemente le consegne all’Europa. A spingere le quotazioni petrolifere, anche gli attacchi nel Mar Rosso degli Houthi, che stanno impedendo alle navi mercantili l’accesso al Mar Rosso, tra le principali rotte petrolifere mondiali.

    Secondo le stime degli ultimi mesi, quello a cui stiamo assistendo è il primo aumento dal 15 settembre, da quando i prezzi benzina sono scesi di 22 centesimi.

    Le autorità internazionali sono già al lavoro per capire quali misure mettere in campo. Gli Stati Uniti si sono mobilitati per formare una coalizione di 10 nazioni contro gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso, con Gran Bretagna, Francia, Italia e Bahrein tra i Paesi che aderiranno alla nuova iniziativa di sicurezza multinazionale che guarda al Canale di Suez. “I Paesi che cercano di sostenere il principio fondamentale della libertà di navigazione devono unirsi per affrontare la sfida posta da questo attore non statale“, ha affermato in una nota il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin. In risposta, gli Houthi dello Yemen, che l’Iran è accusato di sostenere, affermano che non fermeranno gli attacchi nel Mar Rosso: “La nostra guerra è morale e non abbandoneremo la responsabilità di difendere gli oppressi sulla terra, come Dio ci ha richiesto nel libro Sacro” hanno fatto sapere.

     

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