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mercoledì, 30 Aprile 2025
  • Matteo Salvini: le auto elettriche sono un suicidio economico!

    Matteo Salvini - Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

    Matteo Salvini Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si schiera apertamente in favore delle auto endotermiche al fine di “salvarguardare” la filiera italiana: quelle piccole, medie e grandi imprese che da decenni sono protagoniste nell’automotive.

    In un recente convegno il cui tema principale era la posizione dell’Italia e dell’Europa nei confronti del mercato extraeuropeo e della conseguente entrata in vigore a partire dal 2035 del divieto di commercializzazione di auto con motore a combustione, è intervenuto Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha affermato che comprare e vendere solo auto elettriche è un suicidio economico e sociale per l’Italia.

    Matteo Salvini: “Intervenire sulle auto elettriche, fermandole, non è una questione di partito, ma è una questione di sopravvivenza economica

    Matteo Salvini Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Sul tema dell’auto e di tutta la filiera stiamo facendo una battaglia inizialmente solitaria ma chiedo aiuto a voi, è giusto che l’impresa e il commercio chieda aiuto alla politica, se facciamo insieme una battaglia siamo più forti, perché dire certe cose qualche anno fa era politicamente scorretto, ne ero convito allora e ne sono convinto ancora più convito oggi, alla luce dei numeri e dei fatti, dire che dal 2035 si vendono e si comprano solo auto elettriche non aiuta a niente, è un suicidio senza senso, è un suicidio economico, sociale, ambientale, industriale, è una follia, siamo ancora in tempo per intervenire, SI!
    La norma è stata approvata, con tutto quello che ne consegue, qualcuno pensava magari a Bruxelles o Berlino di dettare le regole del mercato, di invadere il mercato di prodotti europei il mercato cinese e americano, i numeri di questi mesi ci dicono che sta accadendo esattamente il contrario, in Cina sono 220 le case produttrici di componenti per le auto elettriche. Quando sono arrivato al ministero un anno fa, ho trovato nel PNRR una voce che è quella di addebito 3.000 autobus elettrici, dico molto bello, molto green, l’Italia di questi 3.000 autobus elettrici quanti ne può produrre al massimo? Meno di un terzo, quindi noi mettiamo i nostri soldi a debito in bilancio per comprare migliaia di mezzi elettrici con tutte le componenti e manodopera dall’altra parte del mondo! Ho chiesto ai tecnici, ma le auto italiane di quale parte di emissioni di CO2 sono protagoniste nel mondo? La politica è passione ma sono numeri. Le auto italiane contribuiscono alle emissioni di CO2 a livello mondiale per lo 0,3%, quindi per passare dallo 0,3 allo 0,2 stiamo massacrando un sistema industriale, una filiera produttiva e intanto per produrre quello che ci permetterebbe forse di ridurre dello 0,2% quello che stiamo emettendo oggi, si aumenta il carbone che viene bruciato nel mondo per produrre poi l’elettrico del domani. Vi chiedo una mano nel settore economico, non è una questione di partito, ma è una questione di sopravvivenza economico e culturale, non vorrei lasciare a mio figlio un paese più green ma più disoccupati.
    Tutti in giro sul monopattino elettrico cercando un posto di lavoro non è il futuro che ho in testa. La cosa positiva che in tanti si stanno accorgendo del danno basta guardare i dati di vendita, in Spagna e in alcuni altri paesi europei, il primo marchio venduto è cinese. Non entro nel merito dell’industria automobilistica italiana e di quello che è costato al contribuente e di dove è stata de localizzata come stabilimenti, come sedi fiscali e legali, il Ministro dei Trasporti e Infrastrutture deve ragionare su quello che ha oggi, abbiamo 39 miliardi di PNRR da spendere sulla rete idrica, sulle dighe, sulle case, ferrovie e alta velocità. La sostenibilità mi sta a cuore, 3/4 di soldi che stiamo investendo le investiamo anche in sostenibilità, ma la sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con sostenibilità sociale. Tutto elettrico non aiuta, se uno vuole l’auto elettrica, stiamo nel libero mercato, ma siamo in tempo per fermare una dipendenza che altrimenti nei prossimi 50 anni consegnerà mani e piedi in mano alla Cina. Non so se le scelte fatte siano figlie di supponenza, arroganza e superficialità o per altri motivi, come a Bruxelles hanno arrestato qualcuno per il Qatar Gate perché c’erano valige di denaro in contanti che arrivavano dai Paesi del Medio Oriente per incentivare qualcuno a votare in una certa direzione, non vorrei che fra qualche mese uscisse il Cina Gate, perché una scelta così idiota ai danni dell’industria europea e italiana non ha altre spiegazioni se non interessi economici.
    Ci tenevo a dirvi perché per me soprattutto le medie e piccole imprese vanno valorizzate. Quante sono le componenti i un’auto straordinaria a motore endotermico e dove vengono pensate e prodotte e quante sono quelle di un’auto elettrica? Rischiamo di mandare al lacero il meglio della nostra ricerca e distributori.
    C’è il tema delle motorizzazioni e quella dipende da me, ho trovato una situazione nelle motorizzazioni civili indegne dell’anno in cui viviamo.
    Gli Euro 6 se usati bene emettono zero emissioni, mi auguro che il popolo dei produttori riesca a trovare il mondo, garbatamente, di far sentire la propria voce, la transizione ecologica è giusta nei dovuti modi, le emissioni le devi calcolare sull’intero ciclo di vita, la batteria elettrica ha costi di produzione anche prima, durante e dopo. Sono per la neutralità energetica”.

    Leggi anche – Euro 7: slitta l’entrata in vigore al 2027

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