 Il Codice della Strada potrebbe cambiare
Il Codice della Strada potrebbe cambiare
La sicurezza della circolazione al centro di possibili modifiche al Codice della Strada, considerazioni guidate dalla necessità di diminuire gli incidenti e la perdita di vite umane. Fra i temi considerati le modalità con le quali si ottiene la patente, la possibilità di introdurre l’obbligatorietà del casco per guidare il monopattino e restrizioni all’uso dei telefoni cellulari mentre si guida. Temi molto importanti trattati dal Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Galeazzo Bignami, che è intervenuto al FORUMAutomotive che si è svolo a Milano il 21 marzo. Per quanto riguarda la micromobilità il Viceministro ha riferito di colloqui con le imprese impegnate nello sharing: “lo Stato ha il dovere di far utilizzare i mezzi in piena sicurezza ed è quindi necessario che chi mette a disposizione i monopattini renda disponibili anche il casco e i dispositivi di protezione personale“. Ad onta di alcune resistenze – non è facile fornire un casco assicurandone l’igiene e minimizzando i furti – il dialogo è definito “proficuo” e Bignami è molto motivato perché segnato da una dolorosa esperienza personale. In effetti la sicurezza della micromobilità è ancora aleatoria e già nel 2021 il CNEL si era espresso a favore dell’uso del casco per i monopattini.
Codice della Strada da rivedere per la patente
Sappiamo che la prossima patente europea sarà digitale e dematerializzata ma l’intervento di Galeazzo Bignami al riguardo è stato centrato sulle modalità per il suo ottenimento. Ansa riporta infatti come il Viceministro abbia ricordato che “in Italia sono sufficienti 6 ore di guida per conseguire la patente: dobbiamo pensare al meno a un raddoppio, avendo presente che la media europea è di 20. Penso sia inoltre fondamentale prevedere test sul pericolo percepito. Molti giovani non hanno la reale idea di cosa possa accadere non rispettando un semaforo rosso o contravvenendo a elementari quanto fondamentali regole per la circolazione. Altri non sembrano poi capaci di guidare auto con cambio sia manuale sia automatico, che è sempre più diffuso“. Si è anche parlato dell’istituzione di un osservatorio nazionale sulla sicurezza stradale in Toscana, che si aggiungerebbe a quello già presente in Emilia Romagna.
La sicurezza, bussola del nuovo Codice della Strada
Questi centri per la sicurezza stradale saranno fondamentali per comprendere i motivi che generano i sinistri. Bignami ha, al proposito, citato il fatto che “molti giovani, per esempio, utilizzano lo smartphone mentre guidano, abbassando la soglia di attenzione e rendendosi più esposti a incidenti“. Questo malcostume verso la sicurezza in realtà sembra non essere circoscritto ai giovani che guidano ma interessa diverse fasce di età e persino i pedoni, per i quali si sono create barre luminose per gli attraversamenti. Altro capitolo è quello dell’introduzione della scatola nere sui veicoli per registrare quel che succede, sempre nell’ottica di una maggiore comprensione: “Non c’è un centro di elaborazione nazionale dei loro dati, bisognerà istituirlo“. La linea guida di queste possibili modifiche che interesserebbero il Codice della Strada e che lo Stato non può rimanere inerte di fronte alle troppe vittime sulle strade: è necessario agire fin dall’accesso alla mobilità per limitare, se non annullare, le morti dovute a una scarsa cultura della sicurezza.
Nicodemo Angì





