Una nuova proposta di incentivi per l’uscita dal lavoro firmata dal Gruppo Stellantis.
Questa l’ultima novità per Stellantis, sempre più lontano – almeno nelle idee e nelle progettazioni – dal nostro Paese.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, nelle ultime settimane Stellantis si sarebbe mossa ancora verso un obiettivo chiaro: alleggerire il personale della vecchia Fiat in vista di una ristrutturazione aziendale e della transizione verso le auto elettriche e la guida autonoma. Una vera e propria «via d’uscita» indirizzata a circa 15.000 lavoratori italiani, arrivata tramite mail i primi giorni di novembre. Secondo i primi report, oltre 500 avrebbero già accettato l’invito arrivato dal Gruppo.
Una strategia che sembra operare nell’ombra: una mail in cui si chiede ai lavoratori del Gruppo se sono interessati a lasciare l’azienda in modo da poter seguire «nuovi progetti professionali o personali», offrendo soluzioni per aderire alla cosiddetta «clausola di sicurezza», un’iniziativa che non richiede alcun intervento da parte dei sindacati. Non è una novità, a quanto pare, ma il primo tentativo arrivato qualche mese fa non sembra aver dato i risultati attesi.
Quindi Stellantis ha deciso di rilanciare aumentando il bonus per l’uscita volontaria dall’azienda entro il 31 dicembre 2023: un incentivo basato sull’età, pari a tre mensilità e l’indennità per il mancato preavviso. Ciò significa 120 mila euro, a seconda dei casi, con due precisazioni cruciali: oltre alla Naspi, l’indennità di disoccupazione, gli ex dipendenti potranno partecipare all’active placement. Con la risoluzione del contratto, potranno accettare un’altra posizione in una società affiliata al gruppo.
L’obiettivo finale di Stellantis – nemmeno troppo nascosto – è l’uscita volontaria di 2.000 dipendenti entro i primi mesi del 2024
Una mossa che consentirebbe al Gruppo guidato da Tavares di poter agire con maggiore libertà e guardare al prossimo anno con rinnovato entusiasmo di investimento.
Una mossa, quella vista in Italia, analoga a quanto accaduto negli ultimi mesi anche negli Stati Uniti: il gruppo, infatti, ha proposto a 6.400 impiegati, circa la metà dei 12.700 dipendenti statunitensi, un pacchetto di iniziative per favorire la loro uscita dal perimetro aziendale, con l’obiettivo di tagliare i costi e liberare spazi finanziari per sostenere la transizione alla mobilità elettrica.
“Mentre prepariamo il passaggio ai veicoli elettrici, Stellantis offrirà un pacchetto favorevole di benefit per la separazione volontaria al fine di aiutare i dipendenti non rappresentati dal sindacato che desiderano separarsi o ritirarsi dall’azienda a perseguire altri interessi” hanno fatto sapere i vertici americani.
Un passo indietro, pare, per un rilancio, visto che Stellantis ha promesso investimenti per 19 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni e mezzo e garantito aumenti salariali di almeno il 25%.