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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • L’autoriparazione non attira i giovani? Gli ultimi dati

    L'autoriparazione non attira i giovani? Gli ultimi datiI giovani e l’autoriparazione, mondi non troppo vicini.

    Sarà perché nell’immaginario collettivo l’autoriparazione viene a volte vista come un mestiere sporco e faticoso ma la realtà è che è difficile trovare meccatronici giovani. I dati dell’archivio elettronico Excelsior di Unioncamere e Anpal, riportati nel blog di Autopromotec, parlano chiaro: nel 2021 in Italia i meccanici e gommisti impiegati sono stati 32.750, il 33% dei quali con contratti a tempo indeterminato e il 47% a tempo determinato. Percentuali non particolarmente preoccupanti se non fosse per il fatto che solo il 42% è classificabile come ‘giovane’. Si tratta probabilmente di una mancanza di offerta ed è un peccato perché il post-vendita automotive può essere una chance lavorativa per i giovani.

     

    L’autoriparazione fatica a trovare meccatronici

    I quasi 33mila lavoratori indicati nel database non sono pochi ma la loro consistenza numerica non riesce a soddisfare la richiesta di personale da parte delle oltre 57 mila imprese del comparto, come censite dall’Osservatorio Autopromotec. Secondo i datori di lavoro giocano a sfavore la scarsa preparazione e le difficoltà di adattarsi alle cadenze e ai tempi di lavoro, fattori che provocano una divaricazione tra domanda e offerta di lavoro. Queste cause, pur se hanno un riscontro in diversi studi condotti dalle associazioni di settore, sembrano afferrare solo parzialmente aspetti connessi alla crescita professionale e all’attrattività del lavoro che non sembrano così evidenti a chi cerca un impiego nel settore dell’autoriparazione. I giovani che escono dalla scuola o dall’università vorrebbero infatti contesti lavorativi più digitali e tecnologici nei quali impiegare le conoscenze acquisite. Questa scarsa attrattività arriva poi in un momento nel quale le imprese in cerca di personale potrebbero usufruire di vari bonus lavoro per assumere giovani.

     

    Il digitale e l’autoriparazione, incontro possibile?

    Chi fa un percorso scolastico moderno acquistam se già non l’ha, dimestichezza con il digitale e ci si aspetta che questo ‘ambiente’ permei anche il luogo di lavoro. L’Italia sembra abbastanza avanti in questa mutazione, come evidenziato da un rapporto Ocse-Randstad che ha analizzato 417 milioni di annunci di lavoro reperibili online in 10 Paesi nell’ultimo decennio. Il nostro Paese evidenzia la più alta percentuale – il 12% del totale delle offerte – che si riferiscono a posti di lavoro digitali ma sembra che questo riguardo solo marginalmente l’autoriparazione. Spesso le officine perseguono infatti modelli d’impresa tradizionali invece di investire su software gestionali, diagnostica avanzata e strategie di marketing e di organizzazione del lavoro più efficienti ed efficaci. Questa staticità è ancor più controproducente in questo periodo di cambiamento tecnologico che sta interessando il mondo automotive e che andrebbe fronteggiato rendendosi attrattivi verso i giovani sia per l’innovazione sia da un punto di  economico. È chiaro che anche il sistema educativo deve aiutare a superare i pregiudizi sul lavoro dell’autoriparazione ma anche gli operatori dovrebbero dare imortanza alla formazione, tanto più che realtà come AsConAuto propongono formazione per il post vendita.

     

    Nicodemo Angì

     

     

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