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mercoledì, 30 Aprile 2025
  • Auto elettriche, il Governo italiano taglia i fondi

    Dal 2025 le auto elettriche saranno protagoniste? Ombre e dubbi sul futuro della mobilità

    Auto elettriche, il Governo italiano sembra non credere nella mobilità alternativa e del futuro, visto il recente taglio di oltre 4,6 milioni di euro di fondi destinati all’acquisto di EV.

    Una decisione dura e controversa che non fa bene al settore che rischia di aggravare la situazione, perché sulle auto elettriche, sono molte le realtà che stanno puntando a una totale riconversione e che ora devono, per forza di cose, fare nuovamente retromarcia.

    Una inversione di tendenza che non si allinea a quanto sta accadendo in altri Paesi. Germania, Francia e Spagna, seppur con i dovuti limiti, stanno sostenendo il cambio di passo delle vecchie industrie specializzate nella produzione di componenti per auto termiche, che ora stanno virando verso la produzione di accessori per auto elettriche.

    L’italia al contrario, non sta supportando la filiera che opera nell’automotive, dai costruttori di auto alle realtà specializzate nell’aftermarket.

    Per ANFIA il taglio del Governo ai fondi destinati alle auto elettriche è una mossa inaccettabile.

    Ancora più “dura” è la nota stampa diffusa da Motus-E, l’associazione che riunisce varie realtà che operano nell’automotive e nell’energia: “La filiera dell’auto rappresenta un elemento fondamentale dell’economia italiana e stupisce che dopo la meritoria attenzione prestata al settore dall’esecutivo possa arrivare ora una decisione di questo tipo, le cui conseguenze sarebbero gravissime per l’occupazione e per le prospettive dell’industria nazionale, che necessita del pieno supporto delle Istituzioni per poter innovare e affrontare con fiducia le sfide del futuro.
    Comprendiamo e condividiamo lo sconcerto manifestato in modo trasversale nella filiera e auspichiamo che si attivino immediatamente tutte le interlocuzioni del caso per fermare questa distrazione di fondi indispensabili per proteggere lavoratori, industria e consumatori, e che anzi si apra un dialogo costruttivo e aperto per mettere a terra quanto più velocemente possibile le risorse per il settore”.

    Ancora una volta, in una delicata fase di passaggio verso una mobilità sostenibile e green, occorrerebbe un pò di buon senso. 

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