22.1 C
Napoli
domenica, 19 Maggio 2024
  • ADIRA sull’aftermarket 2035, sull’onda del cambiamento possibile

    All’orizzonte degli operatori automotive, compresi quelli indipendenti, si vedono cambiamenti epocali: vediamo la visione di ADIRA sull’aftermarket 2035

    ADIRA sull’aftermarket 2035, sfide importanti

    Sappiamo bene che tutto l’automotive sarà interessato, fra 12 anni, da una scadenza importante: sentiamo quindi il parere di ADIRA sull’aftermarket 2035. Questo anno sarà infatti, a meno di eventi eccezionali, un vero spartiacque dato che da quella data non si potranno vendere automobili con emissioni locali diverse da zero. Unica eccezione ai veicoli elettrici e a fuel cell saranno quelli con motore termico alimentato da combustibili sintetici in quanto ritenuti a bilancio zero riguardo la CO2. Sono questi gli ultimi orientamenti dell’Unione Europea e ADIRA – Associazione dei Distributori Indipendenti Ricambi Autoveicoli – ha espresso le sue valutazioni in merito a una rivoluzione che impatterà profondamente anche sul post vendita.

    L’analisi di ADIRA sull’aftermarket 2035

    L’Associazione evidenzia che, all’attuale stato dell’arte, sono 3 le tecnologie ammissibili dopo il 2035: elettrico, celle combustibile a idrogeno e e-Fuels. Viene anche rilevato che i costruttori hanno finora aderito praticamente solo alla prima per il fatto che si tratta di una tecnologia già disponibile e, sebbene ancora in fase iniziale, tutto sommato ormai consolidata, al contrario dell’attuale situazione dell’Idrogeno e degli e-Fuels, con questi ultimi abbastanza incerti. Un’altra ragione è che l’energia elettrica è già capillarmente distribuita e, nonostante tutto, disponibile ancora a costi sostenibili. Un terzo motivo è la sua efficienza energetica, di gran lunga superiore sia agli e-Fuels sia alle fuel cell a idrogeno. Le auto elettriche hanno ovviamente degli svantaggi, quali autonomia limitata, lunghi tempi di ricarica, sicurezza delle batterie e costo elevato (non considerando i bonus all’acquisto), anche se in diminuzione per le economie di scala connesse all’aumento della produzione e al perfezionamento dei processi. Anche le scelte dei consumatori sembrano andare, in molti Paesi europei, verso i veicoli elettrici ed elettrificati, con l’Italia che appare in ritardo.

    ADIRA sull’aftermarket 2035 suggerisce proattività

    Alla luce di queste tendenze le considerazioni di ADIRA sull’aftermarket 2035 sono varie, a partire dal fatto che questa trasformazione, almeno per il post vendita, sarà un processo graduale che consentirà agli operatori di porre in essere le necessarie strategie di adeguamento. In Italia, pur prevedendo una crescita nelle quote di immatricolato full electric e Plug in, i tempi del ricambio del parco circolante appaiono oggi piuttosto lunghi. In ogni caso l’autoriparazione cambierà, allontanandosi dal modello attuale che è all’incirca basato sulbasso prezzo della manodopera e di una maggiore incidenza del valore dei ricambi. Nel futuro, sia per il minor numero di componenti dei veicoli elettrici (gli ibridi sono ancora tradizionali da questo punto di vista), sia per il fatto che verrà impiegato più tempo per la diagnosi e la risoluzione di problemi del software, il prezzo della manodopera aumenterà, determinando una migliore valorizzazione della competenza dell’autoriparatore. Le competenze meccaniche sono già mutate nelle attuali meccatroniche per arrivare a quelle meccainformatiche di domani. Aumenteranno gli interventi sul software e si effettueranno nuovi interventi sia per la manutenzione che per la riparazione. Non è facile dire se il valore del tagliando medio salirà o scenderà (ad oggi i dati appaiono contraddittori) ma è certo che coinvolgerà componenti e procedure diversi dagli attuali. Anche la distribuzione cambierà e ADIRA sull’aftermarket 2035 ritiene che si venderanno componenti che oggi non si vendono e altri scompariranno dagli scaffali. Forse il cambiamento più significativo che interverrà nella distribuzione è che essa, in entrambi i suoi livelli (distributore e ricambista) dovrà integrare l’offerta di ricambi anche con altri business. La visione di ADIRA sull’aftermarket 2035 è che il post vendita indipendente, seppur diverso, avrà un ruolo cruciale anche dopo il 2035. Il progressivo assottigliamento delle reti assistenziali ufficiali, la disintermediazione nella vendita delle auto, la trasformazione dei concessionari in agenti spingeranno la centralità dell’aftermarket indipendente nell’assistere il parco auto e soddisfare le esigenze degli automobilisti. L’associazione conclude il suo excursuis con un pensiero proattivo: “Abbiamo solo bisogno di assumere fin d’ora l’atteggiamento corretto verso il cambiamento e fare né più, né meno, quello che abbiamo sempre fatto: profondere la nostra passione e la nostra professionalità al massimo in ciò che facciamo”.

    Nicodemo Angì

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie