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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Stop motori termici al 2035, le ultime decisioni della UE

    Stop motori termici al 2035, le ultime decisioni della UECosa succederà con lo stop dei motori termici al 2035?

    Sono passati pochi giorni da quello che sembra essere l’accordo finale che l’Unione Europea ha fatto per lo stop motori termici al 2035. Ricordiamo che con il voto di martedì 29 i 27 Stati membri della UE hanno dato l’approvazione definitiva al divieto di vendita di nuove auto a combustibili fossili dal 2035, una formalità dopo che lunedì gli ambasciatori dei vari paesi avevano approvato questa linea-guida. L’accordo ha sbloccato un esito incerto dopo che la Germania si era unita ad altri Paesi, fra i quali l’Italia, per bocciare lo stop ai motori termici. La maggioranza dei Ministri dell’energia della UE ha quindi votato a favore durante un incontro a Bruxelles: solo la Polonia ha votato no mentre Bulgaria, Italia e Romania si sono astenute manifestando quindi un’evidente contrarietà. Ricordiamo che la Polonia ha avuto una posizione forte anche sul piano delle sanzioni alla Russia dopo la guerra contro l’Ucraina.

     

    Stop motori termici al 2035 nel quadro di un piano al 2050

    Il divieto ai motori a combustione interna era una parte fondamentale della spinta dell’Europa dei 27 per arrivare alla neutralità, dal punto di vista delle emissioni di gas serra, entro il 2050. La cosa sembrava ormai assodata già alla fine del 2022, con lo stop motori termici al 2035 come diretta conseguenza del fatto che le emissioni di anidride carbonica allo scarico delle automobili e dei commerciali leggeri dovessero essere ridotte del 100% rispetto al 2021, ossia azzerate. L’accordo doveva essere ufficialmente approvato all’inizio di marzo ma la Germania ha frustrato i suoi partner della UE ritirando il suo sostegno e chiedendo un’esenzione per i carburanti sintetici. Questa mossa ha suscitato polemiche poiché l’accordo aveva praticamente già passato il consolidato iter legislativo dell’Unione. I produttori automobilistici tedeschi hanno sostenuto che i carburanti sintetici potrebbero consentire l’utilizzo dei motori a combustione oltre il 2035 perché, nascendo dalla CO2 atmosferica, le emissioni allo scarico compensavano il gas serra precedentemente sottratto all’aria. Questa decisione europea è apparsa molto controversa perché più d’uno ha affermato che lo stop tedesco all’accordo precedente deriva della politica interna, con il cancelliere Scholz sotto pressione per tenere unita una coalizione composta dal suo partito socialdemocratici e dai verdi e liberali che si guardano in cagnesco.

     

    Gli e-Fuel per evitare il completo stop motori termici al 2035

    In ogni caso il commissario per il clima Frans Timmermans ha twittato così “Con il voto finale del Consiglio Ue di oggi, l’Ue ha compiuto un passo importante verso una mobilità a emissioni zero“. Le associazioni ambientaliste hanno bocciato questa decisione sia perché sostengono che le emissioni degli e-Fuel sono compensate solo per la CO2 mentre gli NOx sarebbero ancora prodotti sia per lo scarso rendimento energetico complessivo di questa soluzione. Per quel che riguarda i biocarburanti, per i quali l’Italia ha una lunga tradizione e anche loro in grado di compensare le emissioni di CO2 dato che usano quella ‘fissata’ nelle biomasse, non sono stati considerati in tal senso ma sicuramente si aprirà un negoziato per questa tipologia. Aggiungiamo il fatto che occorrerà la creazione di una categoria per le auto che andranno solo con gli e-Fuel, per evitare lo stop motori termici al 2035, e che questo sottende una tecnologia di rilevamento del carburante che non esiste ancora. Considerando poi che la decisione ha suscitato malumori fra gli Stati della UE e che Luca de Meo, CEO di Renault, ha detto che la fine del motore a scoppio è inevitabile, ci sentiamo di consigliare al settore dell’aftermarket di pensare a un futuro con molti elettroni e pochi ottani. 

    Nicodemo Angì

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