L’alternatore è il cuore pulsante dell’impianto elettrico di ogni veicolo moderno, un componente essenziale che lavora in sinergia con la batteria per garantire il corretto funzionamento di tutte le utenze elettriche di bordo. Ma cosa succede quando qualcosa non va? E come possiamo accorgercene per tempo?
Cos’è e come funziona l’alternatore auto
Il compito dell’alternatore è trasformare l’energia meccanica generata dal motore in corrente alternata, che viene poi convertita in corrente continua per alimentare i sistemi elettrici del veicolo e mantenere la batteria sempre carica.
Nel corso degli anni, questo componente si è evoluto notevolmente: nei modelli più recenti, soprattutto quelli ibridi, l’alternatore può operare anche come motorino d’avviamento o fornire supporto al motore termico, arrivando a erogare fino a 48 volt, contro i classici 12. La conversione della corrente, chiamata raddrizzamento, avviene generalmente all’interno dello stesso alternatore, che può così essere collegato direttamente alla batteria.
Gli alternatori non sono esclusiva delle autovetture: anche i mezzi pesanti ne sono dotati, con versioni specifiche sviluppate da aziende specializzate come AS-PL, che offre una gamma completa per ogni esigenza.
Spia alternatore accesa: cosa significa davvero?
Uno dei segnali più chiari di un possibile problema all’alternatore è l’accensione della relativa spia sul cruscotto. Questa spia si accende ogni volta che si gira la chiave, ma dovrebbe spegnersi non appena il motore entra in funzione. Se rimane accesa anche a motore avviato, è il momento di prestare attenzione.
Potrebbe infatti indicare che l’alternatore non sta caricando correttamente la batteria, anche se quest’ultima è ancora in grado di avviare il veicolo. In questo caso, però, l’energia necessaria al funzionamento di tutti i sistemi elettrici viene fornita esclusivamente dalla batteria, che si scaricherà rapidamente.
In condizioni normali, l’alternatore deve fornire una tensione intorno ai 14,4 volt, sufficiente per ricaricare la batteria e sostenere tutte le utenze attive: dai fari alla centralina motore, dalla ventilazione all’iniezione. Un’anomalia nella generazione o nel raddrizzamento della corrente può invece provocare un sovraccarico elettrico, danneggiando non solo la batteria ma anche costosi componenti elettronici.
Le cause più comuni di un alternatore in difficoltà
Non sempre la spia accesa equivale a un guasto interno all’alternatore. Spesso, infatti, la causa è da ricercare altrove: ad esempio nella rottura della cinghia dei servizi, responsabile del movimento dell’alternatore. In altri casi, il problema può riguardare connettori allentati, cavi danneggiati, o ancora il grippaggio dei cuscinetti o un’anomalia nelle pulegge. Questi malfunzionamenti sono spesso accompagnati da rumori metallici insoliti provenienti dal vano motore.
Un altro campanello d’allarme è rappresentato da luci tremolanti, spie che si affievoliscono o vetri elettrici che si muovono più lentamente del solito. Anche il comportamento della spia alternatore può offrire indizi preziosi: se si spegne solo a regimi più alti del minimo, è il segnale di una carica insufficiente.
Per una prima diagnosi fai-da-te, si può verificare lo stato della cinghia e, se intatta, misurare la tensione della batteria a motore acceso con un semplice tester. Una tensione inferiore ai 14 volt indica un problema nel sistema di carica. Se invece il valore è eccessivamente alto, il sospetto ricade su un malfunzionamento dell’alternatore o del raddrizzatore integrato.
In ogni caso, un controllo in officina è fortemente raccomandato: sottovalutare i segnali d’allarme può portare a guasti più gravi e costosi.