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martedì, 23 Aprile 2024
  • Codice della Strada, si parla di patenti e casco per i monopattini

    Codice della Strada, si parla di patenti e casco per i monopattiniIl Codice della Strada potrebbe cambiare

    La sicurezza della circolazione al centro di possibili modifiche al Codice della Strada, considerazioni guidate dalla necessità di diminuire gli incidenti e la perdita di vite umane. Fra i temi considerati le modalità con le quali si ottiene la patente, la possibilità di introdurre l’obbligatorietà del casco per guidare il monopattino e restrizioni all’uso dei telefoni cellulari mentre si guida. Temi molto importanti trattati dal Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Galeazzo Bignami, che è intervenuto al FORUMAutomotive che si è svolo a Milano il 21 marzo. Per quanto riguarda la micromobilità il Viceministro ha riferito di colloqui con le imprese impegnate nello sharing: “lo Stato ha il dovere di far utilizzare i mezzi in piena sicurezza ed è quindi necessario che chi mette a disposizione i monopattini renda disponibili anche il casco e i dispositivi di protezione personale“. Ad onta di alcune resistenze – non è facile fornire un casco assicurandone l’igiene e minimizzando i furti – il dialogo è definito “proficuo” e Bignami è molto motivato perché segnato da una dolorosa esperienza personale. In effetti la sicurezza della micromobilità è ancora aleatoria e già nel 2021 il CNEL si era espresso a favore dell’uso del casco per i monopattini.

     

    Codice della Strada da rivedere per la patente

    Sappiamo che la prossima patente europea sarà digitale e dematerializzata ma l’intervento di Galeazzo Bignami al riguardo è stato centrato sulle modalità per il suo ottenimento. Ansa riporta infatti come il Viceministro abbia ricordato che “in Italia sono sufficienti 6 ore di guida per conseguire la patente: dobbiamo pensare al meno a un raddoppio, avendo presente che la media europea è di 20. Penso sia inoltre fondamentale prevedere test sul pericolo percepito. Molti giovani non hanno la reale idea di cosa possa accadere non rispettando un semaforo rosso o contravvenendo a elementari quanto fondamentali regole per la circolazione. Altri non sembrano poi capaci di guidare auto con cambio sia manuale sia automatico, che è sempre più diffuso“. Si è anche parlato dell’istituzione di un osservatorio nazionale sulla sicurezza stradale in Toscana, che si aggiungerebbe a quello già presente in Emilia Romagna.

     

    La sicurezza, bussola del nuovo Codice della Strada

    Questi centri per la sicurezza stradale saranno fondamentali per comprendere i motivi che generano i sinistri. Bignami ha, al proposito, citato il fatto che “molti giovani, per esempio, utilizzano lo smartphone mentre guidano, abbassando la soglia di attenzione e rendendosi più esposti a incidenti“. Questo malcostume verso la sicurezza in realtà sembra non essere circoscritto ai giovani che guidano ma interessa diverse fasce di età e persino i pedoni, per i quali si sono create barre luminose per gli attraversamenti. Altro capitolo è quello dell’introduzione della scatola nere sui veicoli per registrare quel che succede, sempre nell’ottica di una maggiore comprensione: “Non c’è un centro di elaborazione nazionale dei loro dati, bisognerà istituirlo“. La linea guida di queste possibili modifiche che interesserebbero il Codice della Strada e che lo Stato non può rimanere inerte di fronte alle troppe vittime sulle strade: è necessario agire fin dall’accesso alla mobilità per limitare, se non annullare, le morti dovute a una scarsa cultura della sicurezza.

     

    Nicodemo Angì

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