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mercoledì, 21 Maggio 2025
  • Manutenzione turbocompressore, come tenere in salute il cuore del motore

    La manutenzione turbocompressore, le cose da sapere

    Si tratta di un componente molto sofisticato e che lavora in condizioni estreme ma i metodi produttivi moderni rendono la manutenzione turbocompressore tutto sommato semplice. Ricordiamo che il turbocompressore è un compressore centrifugo posto in rotazione da una turbina, donde il nome. I gas di scarico dei motori posseggono una notevole energia anche dopo che hanno lasciato la camera di scoppio – si parla di diversi kW – e questa viene usata per far ruotare la turbina che, a sua vota, aziona il compressore. Quest’ultimo invia l’aria compressa nel collettore di aspirazione e quindi in camera di scoppio c’è più aria rispetto a quanta ce ne sarebbe se il motore fosse ad aspirazione naturale: sarà quindi possibile iniettare più carburante e la potenza del motore salirà. Questo meccanismo richiede, per esempio, che il flusso d’aria che attraversa il compressore sia commisurato alle capacità ‘respiratorie’ del motore. Se l’aria inviata è insufficiente, perché i motore è stato elaborato, per un intasamento del filtro dell’aria o una perdita nel condotto che porta l’aria al collettore di aspirazione, si può avere aspirazione di olio, che puòla girante del compressore può andare in sovraccelerazione con gravi danni per il componente e per l’intero motore.

    Le cose da controllare per la manutenzione turbocompressore

    Si capisce quindi subito che la manutenzione turbocompressore implica il controllo – relativamente facile – del filtro dell’aria e dei condotti che portano l’aria al compressore e, da questo, al motore, includendo anche quelli che alimentano l’eventuale intercooler. In effetti lo scambiatore di calore è essenziale per i motori ad alte prestazioni ed è uno degli indiziati nel caso si riscontri un calo delle prestazioni. Uno dei consigli di manutenzione turbocompressore che si possono dare è controllare più di frequente il filtro dell’aria, pulendolo e sostituendolo anche a intervalli minori di quelli prescritti dal costruttore, specie se si percorrono strade polverose. Stesso discorso per l’olio: l’alberino del turbocompressore gira a regimi altissimi e il componente è estremamente caldo (arriva all’incandescenza) lato turbina. Il lubrificante è quindi molto sollecitato ed è ancor più importante perché i turbocompressori più moderni sono del tipo a geometria variabile, nei quali una serie di alette a inclinazione variabile fa in modo che la turbina riceva i gas di scarico sempre nella direzione giusta: il turbo lag diminuisce e il rendimento aumenta così come la… complessità meccanica!

    La manutenzione turbocompressore è anche preventiva

    Un consiglio che si può dare è quindi quello di agire sull’acceleratore con dolcezza fino a che non si sia raggiunta la temperatura di regime: il motore ringrazierà e il turbocompressore ancor di più. C’è anche chi consiglia di far girare al minimo il motore per qualche minuto dopo una tirata, magari sotto il solleone, per far raffreddare il turbocompressore prima di spegnere il propulsore evitando così la ‘cottura’ dell’olio. È una buona idea ma sembra meno necessario applicarla nei motori moderni, che richiedono semplicemente di rallentare il ritmo prima di essere spenti. Anche lo stato del sistema di alimentazione influisce sulla salute del turbocompressore: viaggiare con iniettori sporchi o problemi all’accensione può infatti alterare il flusso e la temperatura dei gas di scarico, cose potenzialmente dannose. Anche con un’accurata manutenzione turbocompressore il gruppo può però cedere, non essendo ovviamente eterno: può quindi essere confortante sapere che specialisti come Melett propongono la sostituzione del Core-Assy invece che di tutto il gruppo. 

    Nicodemo Angì

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