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venerdì, 06 Giugno 2025
  • Incentivi auto elettriche 2025: il Governo rilancia con 597 milioni di euro

    Auto elettriche, in Italia debole la domanda

    Il Governo italiano rilancia la strategia per la transizione ecologica nel settore della mobilità. Durante la riunione del 19 maggio a Palazzo Chigi, presieduta dal Ministro per gli Affari europei Tommaso Foti, è stato confermato l’inserimento di nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche all’interno della revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

    La nuova misura prevede lo stanziamento di 597 milioni di euro per favorire la sostituzione di 39.000 veicoli endotermici con altrettanti modelli elettrici entro giugno 2026. A differenza dei precedenti bonus, spesso estesi anche a modelli ibridi o a basse emissioni, il focus ora sarà esclusivamente sui veicoli elettrici puri o comunque a impatto ambientale minimo. Si tratta di una netta discontinuità rispetto agli ultimi mesi, in cui il supporto statale al comparto auto era stato affidato a iniziative frammentarie su scala regionale.

    Nuovi incentivi auto elettriche 2025: un cambio di passo per il PNRR

    Questo intervento rientra in una più ampia riorganizzazione del PNRR, volta a migliorare l’efficacia e la coerenza dei progetti in risposta ai cambiamenti economici e ambientali. Oltre agli investimenti in biometano, gestione dei rifiuti ed economia circolare, il nuovo pacchetto punta a riattivare la domanda di veicoli a zero emissioni, oggi fortemente penalizzata.

    Nonostante un lieve miglioramento rispetto al 2024, l’Italia continua a occupare l’ultima posizione tra i principali mercati europei in termini di diffusione dell’auto elettrica. Nei primi quattro mesi del 2025, i veicoli elettrici hanno rappresentato appena il 5,07% delle immatricolazioni, ben al di sotto della media di Paesi come Germania, Francia e Paesi Bassi, dove le quote oscillano tra il 15% e il 20%.

    I motivi principali restano invariati: prezzi d’acquisto elevati, rete di ricarica ancora limitata e fiducia contenuta da parte del pubblico.

    Le anticipazioni trapelate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy indicano che il piano includerà criteri ISEE, vincoli di rottamazione e soglie di emissioni più stringenti rispetto al passato.

    Resta in attesa di conferma anche il possibile mantenimento del tetto massimo di prezzo per i modelli incentivabili, che nel 2024 era fissato a 42.700 euro IVA inclusa. Un eventuale adeguamento da parte dei costruttori potrebbe aumentare l’accessibilità all’offerta e generare un effetto moltiplicatore sul mercato.

    Affinché il piano possa realmente incidere, sarà però necessario accompagnarlo con misure strutturali. La crescita della rete di ricarica pubblica, campagne informative efficaci e politiche fiscali mirate dovranno integrare il sostegno economico, per ridurre il divario competitivo che separa l’Italia dagli altri mercati europei.

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