Alta potenza facile con Sagelio e FreeWire
Le ricariche fast richiedono spesso lavori di adeguamento impegnativi e costosi ma la soluzione Sagelio e FreeWire evita questi colli di bottiglia e permette di avere alta potenza anche dalla semplice corrente a 230 volt. Lo stratagemma usato è lineare: la potenza necessaria per ricariche HPC viene da batterie sistemate dentro la colonnina e non dalla rete. Uno dei limiti principali alla diffusione uniforme dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici deriva dalla rete dell’energia elettrica. Quando la potenza della colonnina supera i 100 kW e non si abbia già una potenza impegnata di questo valore, il gestore di rete richiede infatti la costruzione di una cabina di trasformazione. Questo implica non solo tempi amministrativi e di cantiere molto lunghi ma anche investimenti economici spesso molto superiori al costo dell’infrastruttura di ricarica stessa e raramente incentivati.
Carica veloce ovunque con Sagelio e FreeWire
In molte aree, quali quelle rurali o, al contrario, quelle già intensamente industrializzate, una potenza supplementare semplicemente non esiste e quindi le colonnine fast non si possono impiantare. Sagelio è una startup, nata in Puglia a opera di due giovani imprenditori, che si prefigge di aiutare Hotel, B&B, ristoranti, centri commerciali e parcheggi ad offrire servizi di ricarica per auto elettriche. La statunitense FreeWire è una realtà che produce le colonnine di ricarica fast Boost Charger dotate di un corposo pacco di batterie caricato a bassa potenza che alimenta la ricarica in fino a 200 kW. In questo modo si evita la costruzione di cabine di trasformazione, con i relativi iter autorizzativi lunghi e costosi, e si possono impiantare colonnine fast ovunque ci sia corrente a 27 kW, la stessa potenza impegnata da colonnine in alternata a 22 kW.
Sagelio e FreeWire danno ricarica e storage
I Boost Charger vengono installati in un paio di ore e possono essere anche spostati facilmente, permettendo quindi di testare le potenzialità di una location prima di fare investimenti per aumentare la potenza disponibile. È facile capire come questa colonnina si comporti anche da storage per le energie rinnovabili, stimolando l’autoproduzione e non stressando, anzi regolarizzando, la rete elettrica. Questa soluzione apre nuovi orizzonti anche agli operatori aftermarket che potranno offrire ricariche fast usando lo stesso contratto e la stessa infrastruttura energetica della loro carrozzeria, officina o negozio di autoricambi.
Le colonnine Boost Charger hanno poi sofisticati strumenti di amministrazione che permettono al titolare dell’impianto di gestire la sua energia di ricarica stabilimento tempi, modi e costi.
Nicodemo Angì