
Dal 30 novembre 2025 il sistema di controllo della velocità entra in una fase del tutto nuova. Il Ministero dei Trasporti introduce infatti un modello che supera l’impostazione tradizionale degli autovelox e punta a un rapporto più trasparente tra cittadini ed enti pubblici. Tutti i dispositivi dovranno essere registrati, identificati e correttamente documentati: in assenza di questi requisiti, le sanzioni verranno considerate prive di valore.
Il decreto definisce una regola chiara: solo gli autovelox presenti negli archivi ministeriali potranno emettere multe valide. Una scelta che mette fine a installazioni improvvisate, apparecchi spostati senza comunicazioni ufficiali e strumentazioni aggiornate in modo parziale. Entro la scadenza prevista, ogni amministrazione dovrà caricare nel portale ministeriale dati tecnici, matricole, atti di omologazione e localizzazione dei dispositivi, creando così un quadro omogeneo su scala nazionale.
Registro nazionale autovelox: la nuova mappa ufficiale
La novità più attesa riguarda la pubblicazione di un registro unico, accessibile a chiunque, che riporterà per ogni autovelox marca, modello, matricola, omologazione, tipologia e posizione esatta. Una mappa istituzionale che permetterà agli automobilisti di verificare in autonomia la regolarità del dispositivo che ha generato una sanzione.
Il principio introdotto è netto: vale solo ciò che è registrato. Qualsiasi strumento non inserito nell’elenco sarà classificato come non conforme, anche se attivo su strada. Le multe provenienti da tali apparecchi diventeranno immediatamente impugnabili e, in assenza di registrazione, facilmente annullabili.
La procedura di verifica sarà semplice: si controlla il codice indicato nel verbale e lo si confronta con il registro del MIT. Se il dispositivo compare nell’elenco, la sanzione è valida; se non risulta presente, la multa potrà essere contestata senza ulteriori accertamenti. Una tutela che rafforza i diritti degli automobilisti e costringe gli enti pubblici a un uso più rigoroso della strumentazione.
In questa fase di transizione, le app di navigazione restano strumenti utili per monitorare i punti di controllo lungo il percorso. Applicazioni come Coyote, Ooono Co-driver No2, Google Maps, Waze e Apple Mappe permettono di visualizzare in tempo reale la presenza di autovelox, limiti di velocità e segnalazioni relative alla viabilità quotidiana, offrendo indicazioni preziose anche sul fronte della sicurezza.
L’obiettivo della riforma è ridefinire il ruolo dell’autovelox: da dispositivo percepito come elemento punitivo a strumento trasparente e verificabile, integrato in un sistema di controllo coerente e realmente finalizzato alla sicurezza stradale.






