Nel 2010, in occasione del Salone di Ginevra, il pubblico rimase incantato davanti a un’opera di design che sembrava provenire da un’altra epoca: la Bertone Pandion Concept, creata per celebrare il centenario di Alfa Romeo. Più che un’automobile, un esperimento visionario che reinterpretava l’eredità della 8C Competizione con linee estreme e un linguaggio stilistico proiettato nel futuro, mantenendo intatto il legame con il DNA sportivo e passionale del Biscione.
Basata sulla stessa architettura tecnica della 8C e della Maserati GranTurismo, la Pandion nasconde sotto la carrozzeria un potente V8 da 4,7 litri abbinato alla trazione posteriore e a un passo di 2,65 metri. Le proporzioni, da vera supercar, sono mozzafiato: 4,62 metri di lunghezza per soli 1,28 di altezza, con l’abitacolo arretrato e un profilo teso e filante che sembra pronto a scattare anche da ferma. Una scultura dinamica, nata per esaltare l’idea stessa di movimento.
Il nome “Pandion”, ispirato al falco pescatore, trova una corrispondenza diretta nel design. Il frontale, aggressivo e scolpito, si fonde con le portiere ad apertura controvento, autentico spettacolo di ingegneria e teatralità. Fissate sopra il passaruota posteriore, si sollevano verso l’alto superando i 3,5 metri, trasformando l’accesso all’abitacolo in un gesto scenografico, simbolo della filosofia Bertone: stupire attraverso la forma.
Il contrasto tra pieni e vuoti domina la carrozzeria. Le fiancate, attraversate da ampie superfici vetrate, esaltano la leggerezza visiva dell’insieme, mentre la coda presenta quattro pinne verticali che racchiudono centinaia di sottili elementi metallici intrecciati, generando un effetto tridimensionale di rara suggestione. Anche l’abitacolo riflette lo stesso spirito naturale e fluido: pannelli e tunnel centrale evocano radici e strutture organiche, fondendo armoniosamente uomo, macchina e ambiente.
La Bertone Pandion Concept non era destinata alla produzione, ma a rappresentare un manifesto estetico.
Con questa creazione, Bertone ha esplorato nuovi orizzonti stilistici, anticipando temi e proporzioni che avrebbero influenzato il futuro linguaggio Alfa Romeo. Oggi, a distanza di anni, resta una delle concept car più audaci e riconoscibili mai realizzate: un ponte tra tradizione e innovazione, tra eleganza e coraggio, capace di incarnare l’essenza più pura del design italiano.