Una trasformazione silenziosa ma dirompente sta prendendo forma tra le strade delle città tedesche. Dopo oltre un anno di sperimentazioni, il progetto di marciapiedi intelligenti per la ricarica delle auto elettriche è pronto a passare alla fase commerciale. Un’idea nata per risolvere uno dei più grandi ostacoli alla diffusione dell’elettrico: l’assenza di infrastrutture capillari e comode nei centri abitati.
A guidare l’innovazione è la startup Enapi, in collaborazione con università e amministrazioni locali. Il cuore del progetto è tanto semplice quanto efficace: integrare i sistemi di ricarica direttamente nel manto dei marciapiedi, eliminando ingombri, colonnine a vista e cavi penzolanti. Dopo i test condotti in città come Berlino e Amburgo, il sistema ha ricevuto l’approvazione tecnica ed è pronto per essere distribuito su scala europea.
Marciapiedi elettrici, tecnologia invisibile, impatto reale
Il funzionamento è discreto ma ingegnoso. Le prese di ricarica, nascoste sotto botole robuste a filo pavimentazione, possono essere attivate solo da utenti registrati tramite app. Una volta sbloccato il punto, si collega il cavo e si avvia la ricarica. A ricarica completata, il sistema si chiude automaticamente, lasciando il marciapiede libero e sicuro per pedoni, ciclisti e persone con mobilità ridotta. Ogni punto supporta la ricarica in corrente alternata fino a 22 kW, ideale per chi parcheggia di notte o durante l’orario di lavoro.
Questa soluzione promette di ridurre il caos urbano legato a colonnine ingombranti e stazioni temporanee, migliorando al contempo l’estetica dello spazio pubblico. È un passo concreto verso un’idea più intelligente di città: sostenibile, accessibile, ordinata.
L’accoglienza da parte della popolazione è stata molto positiva. Secondo i dati raccolti in Germania, oltre l’87% degli intervistati si è dichiarato favorevole, sostenendo che la disponibilità di marciapiedi attrezzati lo spingerebbe seriamente a considerare l’acquisto di un’auto elettrica.
Il lancio commerciale è previsto entro fine 2025 in diverse città tedesche, con successive installazioni programmate nei Paesi Bassi, in Francia, Belgio e Italia nel 2026. Anche alcuni Comuni italiani, come Milano, Bologna e Firenze, hanno già espresso interesse. Enapi mira a installare fino a 100.000 unità entro il 2030, stringendo accordi con enti locali e aziende dei servizi pubblici.
Questo approccio si inserisce nel più ampio paradigma dell’urbanismo invisibile, dove le tecnologie si integrano nell’ambiente urbano senza alterarne l’equilibrio visivo. Non più strutture invasive, ma soluzioni che si fondono con la quotidianità, rendendo naturale e immediata la transizione verso una mobilità a zero emissioni.
