Il Condacons attende la decisione del Tribunale di Torino in merito al mancato e grave malfunzionamento degli airbag su alcuni modelli prodotti dalla Citroen.
A cadere sotto i riflettori le Citroen C3 e le DS Automobiles DS3, il mancato funzionamento e i possibili difetti di gonfiaggio degli airbag presenti su questi modelli.
Prodotti dalla società Takuta e installati su diverse vetture, il mancato funzionamento dell’airbag in caso di incidente, potrebbe arrecare seri danni ai conducenti.
A tal fine il Codacons ha chiesto al Tribunale di ottenere il completamento immediato della campagna di richiamo di tutte le autovetture Citroen C3 e DS Automobiles DS3 con il richiamo immediato dell’autovettura o, in alternativa, la sostituzione dell’autovettura di proprietà del cliente anche con un’altra vettura similare di altro marchio o costruttore, comunicandogli dove recarsi nei pressi del proprio comune di domicilio per il ritiro della stessa.
I proprietari delle vetture cui potrebbe verificarsi questo malfunzionamento, hanno ricevuto una comunicazione ufficiale da parte della Citroen dove si legge: “Le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi di gonfiaggio potrebbero deteriorarsi nel tempo, esponendo guidatore e passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggi dell’Airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte.”
Secondo il Codacons, si tratta di una violazione dei diritti costituzionali
“Si tratta di una violazione di diritti costituzionalmente garanti che vede migliaia di automobilisti italiani costretti a non utilizzare la propria autovettura, e a subire un’inaccettabile limitazione alla libertà di circolazione o un rischio per la salute – spiega il presidente Carlo Rienzi – La mancata completa sostituzione/riparazione dà inoltre luogo all’esposizione ad un grave pregiudizio economico per i consumatori nonché al rischio di lesioni gravi e/o morte per coloro che non hanno ancora ricevuto la comunicazione di richiamo. La salute e la sicurezza degli utenti non possono subire i tempi non certi dell’attuale campagna di richiamo.”
Per tali motivi il Codacons con il deposito del ricorso ha chiesto la cessazione della condotta contestata nonché una penale di 20mila euro per ogni giorno di ritardo nell’ottemperanza dell’ordine di completare il richiamo delle autovetture.
Gli interventi di ripristino sui modelli “incriminati” richiedono mesi di attesa a causa della carenza dei mezzi di richiamo.
Molti proprietari di Citroen C3 e DS3 lamentano il fatto di non aver ricevuto alcuna lettera o segnalazione e di aver preso il tutto attraverso i mezzi stampa.