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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Catalizzatori e ‘aftermarket: binomio promettente

    Catalizzatori e l'aftermarket: un binomio promettenteCatalizzatori e aftermarket, insieme per l’ambiente

    I veicoli a motore, è noto, non sono i soli a emettere sostanze inquinanti dallo scarico ma sicuramente danno un contributo importante. Per rendere migliore l’aria, soprattutto nei centri urbani, l’Unione Europea ha introdotti i vari step Euro X per la riduzione degli inquinanti allo scarico e in questi sistemi è sempre presente almeno un catalizzatore. Ma perché catalizzatori e l’aftermarket possono andare d’accordo?  I catalizzatori sono componenti piuttosto particolari, longevi ma complicati, che facilitano particolari reazioni chimiche senza prenderne parte attivamente. Questo spiega il fatto che la loro vita media sia piuttosto lunga, dato che in pratica non si ‘consumano’.

    Tante peculiarità per catalizzatori e l’aftermarket

    Una caratteristica che accomuna i catalizzatori è il loro lavorare a temperature piuttosto alte, cosa che impone una costruzione di qualità con materiali particolari. Le superfici a contato con i gas di scarico, molto grandi grazie ad una costruzione con migliaia di minuscoli canalini, sono poi trattate con metalli nobili. È questo sottile rivestimento che crea le reazioni chimiche che ripuliscono i gas. Il catalizzatore Ossidante è il più comune ed è stato introdotto su auto ed i veicoli industriali con lo Euro1. Il suo scopo è l’ossidazione dei gas di scarico, creando innocua – anche se climalterante – CO2 partendo dai nocivi CO (Monossido di Carbonio) e HC Idrocarburi Incombusti. Lo strato attivo è a base di Palladio, Platino, Rodio, Cerio e Vanadio. Sembra di parlare di un’altra era geologica ma ricordiamo che in Italia le auto fino a Euro 4 sono 23,5 milioni, pari al 59,4% del totale, ed è per questo che si chiedono incentivi per la manutenzione.

    Catalizzatori e l’aftermarket che deve formarsi

    La diffusione dei motori con turbocompressore ha poi aumentato, soprattutto per i diesel, la quantità degli ossidi d’Azoto NOX, composti piuttosto nocivi. Nuovi catalizzatori e l’aftermarket devono comunque coesistere dato che già diversi anni fa è arrivato il tipo chiamato DeNOx o LNT, rivestito con strati di Platino, Rodio, Bario e Potassio. Il suo funzionamento, descritto sinteticamente, prevede che gli NOX si accumulino per poi essere ‘bruciati’ episodicamente grazie ad una miscela di combustibile più ‘grassa’, generando innocue molecole N2 di Azoto. Arriviamo così al più recente sistema di pulizia, il catalizzatore SCR. Esso, invece di convertire periodicamente gli NOX usa un’iniezione dosata di Urea in soluzione acquosa (il nome commerciale è AdBlue e l’aftermarket deve conoscerla bene) che reagisce e abbatte gli NOx. Al suo interno troviamo strati alternati di Ossido di Vanadio e Ossido di Titanio.

     

    Le prospettive dei catalizzatori e l’aftermarket

    La Selective Catalytic Reduction è praticamente obbligatorio per rientrare nelle norme Euro 6D, quelle definitive. Si tratta di un sistema che lavora in modo diverso dagli altri, prevedendo anche una serbatoio, una pompa e un iniettore. Il motto ‘chi si forma non si ferma’ è quindi valido più che mai perché gli operatori indipendenti i dovranno impadronirsi di questo sistema mantenendo le competenze acquisite per i tipi precedenti. Le automobili Euro 5 e 6 sono 23,5 milioni e quelle più recenti potrebbero crescere percentualmente perché sono stati approvati bonus rottamazione anche per le automobili Euro 6. Questo sistema non sostituisce i già accennati catalizzatori ossidanti e gli LNT, così come i filtri antiparticolato FAP/DPF e le valvole EGR. Gli operatori IAM potranno trovare nuovi business, ad esempio nella rigenerazione dei catalizzatori rotti/esausti, e in generale tener presente che i dispositivi di abbattimento delle emissioni più recenti saranno percentualmente più presenti man mano che il parco si svecchia. Catalizzatori e l’aftermarket, insieme agli altri dispositivi ecologici, avranno quindi legami ancor più stretti.

     

    Nicodemo Angì

     

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