Cambiano i tempi e forse è anche il caso di cambiare le abitudini. Nella contea del Kent, a 60 chilometri da Londra, circa 200 studenti Hugh Christie Technology College di Tonbridge stanno sperimentando un modo nuovo di andare a scuola. Tre volte a settimana l’ingresso in aula è previsto alle 11 del mattino (talvolta alle 12) e l’uscita è prevista per le 5 del pomeriggio. Il progetto va avanti dal 2007, e sembra andare a gonfie vele. Come riporta il corriere.it: “I dati sono lì a confermarlo: i voti ai Gsce (gli esami finali di qualificazione) sono migliorati del 25 per cento e la quota di ragazzi che continuano gli studi all’università è passata dal 10 al 50 per cento. «È l’ulteriore riprova che un sistema scolastico modellato sull’orologio biologico degli studenti paga», commenta Paul Kelley, preside oggi in pensione, che, con la sua scuola nel North Yorkshire, è stato il pioniere dell’ingresso scolastico posticipato nel Regno Unito”. Gli adolescenti hanno un ritmo circadiano diverso dagli adulti. Per motivi che la scienza non ha ancora spiegato, hanno bisogno di un «late start», di mettersi in movimento più tardi rispetto ai più grandi. Bisogna dormire non meno di nove ore, per avere dei buoni risultati scolastici. Il neuroscienziato Russel Foster spiega: “Il sonno non è un lusso o un capriccio, ma una necessità, soprattutto per i più giovani”. Invece la scuola è regolata sui ritmi degli adulti, che sono profondamente diversi.