Cosa comporta avere gli iniettori guasti?
Il carburante, grazie a i progressi delle tecnologia, viene iniettato con precisione e persino più volte in un una singola fase di scoppio: se si hanno iniettori guasti i vantaggi di queste tecniche raffinate si perdono in gran parte. Se uno o più iniettori non funzionano a dovere il comportamento del motore ne risentirà, per esempio causando delle mancate accensioni – che a loro volta possono danneggiare il catalizzatore – e la perdita di potenza del motore stesso premendo l’acceleratore oltre a un aumento dei consumi. La maggior parte di questi problemi si verificano a causa di un rapporto aria/carburante inadeguato, per esempio a causa degli iniettori guasti. Un primo sintomo che l’iniezione non va bene, per esempio, è il minimo irregolare, il cui regime tenderà inoltre a scendere al di sotto di quello stabilito, generalmente 750 giri/minuto. Nei casi estremi il motore potrebbe non “reggere” il minimo, sussultando irregolarmente fino a spegnersi e, nello stesso modo, potrebbe evidenziare un funzionamento irregolare non solo al minimo dato che un iniettore guasto (o più di uno) rendono anomala la combustione in qualche cilindro.
Sintomi degli iniettori guasti
Il funzionamento irregolare del motore può avere anche altre cause, oltre agli iniettori guasti, come il filtro del carburante intasato o problemi alle candele, nei motori a benzina.
Un sintomo inequivocabile degli iniettori guasti è la presenza di tracce di olio o di carburante causati da un guasto o addirittura da un foro nel corpo dell’iniettore. Queste perdite potrebbero anche derivare da guarnizioni deteriorate: gli iniettori danneggiati presenteranno tracce di carburante sulla loro superficie e anche sul tubo di adduzione del carburante stesso.
Queste perdite si manifesteranno anche con l’inconfondibile odore di gasolio o benzina che escono dall’iniettore o dalle sue guarnizioni. Un altro indiziato potrebbe essere qualche sensore della pressione del carburante o tubi del carburante difettosi. Altri sintomi degli iniettori danneggiati sono le difficoltà di avviamento e il fallimento del test delle emissioni: la combustione irregolare, oltre a causare misfiring, che potrebbe “avvelenare” il catalizzatore, non fa infatti funzionare affidabilmente i dispositivi di abbattimento delle emissioni i valori delle quali supereranno i limiti di progetto.
Come rimediare agli iniettori guasti
Questi scenari non proprio rassicuranti sono però meno tragici di quanto non si potrebbe pensare: spesso, infatti, gli iniettori guasti si risanano con una pulizia accurata perché i loro malfunzionamenti sono da imputare frequentemente a un accumulo di sporcizia.
Lungo il percorso del carburante, a partire dal serbatoio, sono infatti presenti vari filtri (ricordiamo che quelli MANN-FILTER sono pronti anche per gli E-Fuel), l’ultimo dei quali è proprio nell’iniettore stesso.
Le impurità del carburante, soprattutto nel gasolio, alla lunga riescono ad attraversare tutte queste barriere sporcando gli iniettori. In effetti in occasione dei tagliandi vengono a volte controllati gli iniettori per scoprire eventuali malfunzionamenti, evidenziabili spesso da una diagnosi.
Per prevenire queste incrostazioni, che possono portare alla scomoda situazione di avere gli iniettori guasti, è possibile di tanto in tanto fare il pieno con carburanti additivati o versare gli additivi dedicati nel serbatoio del carburante.
Più efficace e risolutiva è la soluzione che prevede lo smontaggio degli iniettori e la loro pulizia da parte di un meccatronico specializzato con tariffe variabili a seconda delle facilità nello smontare gli iniettori stessi. Arrivati alla fine delle vita utile degli iniettori li si dovrà sostituire, con prezzi che variano da qualche decina a qualche centinaio di euro l’uno.
In generale gli iniettori del gasolio dei motori con il common rail sono i più costosi perché devono reggere pressioni elevatissime. Se ne trovano anche di ricondizionati ma occorre prestare attenzione a chi ha effettuato l’operazione, che dev’essere un nome noto e affidabile.
Per finire una piccola “dritta” per gli amanti del fai-da-te: fra le specifiche degli iniettori c’è anche la resistenza dell’avvolgimento interno che, per esempio, nel caso del Bosch EV-14-CL vale 12 Ohm.
La si può misurare staccando il connettore di comando e collegando un tester, nella posizione di misura della resistenza (il simbolo degli Ohm è l’omega greca Ω), ai terminali dell’iniettore: valori molto diversi da quelli nominali indicano un iniettore guasto da sostituire.