
Hyundai guarda avanti con una visione chiara: rivoluzionare il concetto stesso di mobilità attraverso l’intelligenza artificiale. Una trasformazione che promette di ridefinire il rapporto tra uomo e automobile, non solo nei comportamenti alla guida ma anche nell’intero ecosistema produttivo e tecnologico dell’automotive.
Oggi l’IA è già presente in molte funzioni, dai comandi vocali ai sistemi di assistenza alla guida, ma la sua vera integrazione nel mondo dell’auto è solo all’inizio. Per questo Hyundai ha riunito un gruppo di esperti con l’obiettivo di approfondire le prospettive dell’intelligenza artificiale e il suo impatto sul futuro della mobilità.
L’incontro, ospitato all’interno del raffinato abitacolo del grande SUV elettrico Hyundai Ioniq 9, ha visto la partecipazione del futurista e trend researcher Tristan Horx, del vicepresidente dei prodotti Hyundai Motor Europe Raf van Nuffel e del professor Mario Trapp, CEO del Fraunhofer IKS. A completare il panel, la presenza simbolica dell’assistente AI integrato nella Ioniq 9, emblema della sinergia tra uomo e tecnologia che guiderà le auto di domani.
Hyundai intelligenza artificiale: l’auto come alleato intelligente
Secondo Horx, l’intelligenza artificiale modificherà radicalmente il modo in cui le persone interagiranno con la propria vettura, rendendo l’esperienza di guida più piacevole, sicura e produttiva. “Non dovremo più concentrarci sulla ripetizione di gesti o sulla continua attenzione alla strada ma potremo dedicare tempo ad altro, riducendo stress e distrazioni”.
Tuttavia, l’evoluzione tecnologica non procederà ovunque allo stesso ritmo: l’adozione dipenderà dalle infrastrutture e dalle abitudini di guida di ciascun Paese. In contesti urbani complessi, come quello italiano, serviranno probabilmente ancora diversi anni prima di vedere una mobilità completamente autonoma su larga scala.
Raf van Nuffel ha illustrato i tre principali ambiti su cui Hyundai sta concentrando la propria ricerca: un riconoscimento vocale avanzato, capace di apprendere lo stile comunicativo del conducente; lo sviluppo della guida autonoma a livelli superiori al 2+; e la gestione intelligente delle flotte, dove l’IA ottimizza l’efficienza di veicoli elettrici e tradizionali. L’obiettivo è una mobilità fluida e intuitiva, in cui la tecnologia si adatta all’uomo e non viceversa.
Il professor Trapp ha posto l’accento sul valore umano e sociale di questa rivoluzione tecnologica, evidenziando la necessità di rendere le nuove interfacce accessibili a tutti. “Dobbiamo decidere oggi cosa sarà davvero rilevante domani” ha sottolineato, ricordando come solo una parte degli automobilisti sia disposta a pagare per servizi di intelligenza artificiale, nonostante l’interesse diffuso. Una riflessione che apre il tema della gestione dei dati personali e del costo nascosto della digitalizzazione.
Dal confronto è emersa una visione comune: l’auto del futuro sarà un nodo connesso in una rete intelligente, capace di dialogare con infrastrutture, altri veicoli e piattaforme digitali. Un sistema in costante aggiornamento, pensato per offrire un’esperienza di viaggio personalizzata e adattiva.
La voce dell’assistente AI della Hyundai Ioniq 9 ha sintetizzato questo scenario in poche parole: “L’intelligenza artificiale migliorerà l’esperienza di guida per conducente e passeggeri, ottimizzerà il traffico, individuerà i percorsi migliori e ridurrà lo stress”.
Una dichiarazione che riassume la filosofia Hyundai: una mobilità più umana perché più intelligente.




