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sabato, 05 Ottobre 2024
  • Stellantis, sciopero nazionale contro possibili chiusure

    Stellantis - Mirafiori

    Il settore automobilistico italiano sta vivendo un periodo di profonda trasformazione e crisi, con Stellantis al centro di uno sciopero nazionale che avrà luogo il 18 ottobre a Roma e che coinvolgerà anche altre aziende dell’automotive.

    Il colosso dell’auto, nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA Group, è al centro di tensioni sindacali che riflettono le preoccupazioni dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali riguardo al futuro del lavoro nel settore. Stellantis sta attraversando un periodo difficile e duro. 

    La protesta è stata indetta dai principali sindacati italiani, tra cui Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e altre sigle minori, che lamentano una gestione delle ristrutturazioni aziendali inadeguata e insoddisfacente da parte di Stellantis e delle altre aziende del settore.

    Le preoccupazioni principali riguardano la riorganizzazione industriale e chiusura degli stabilimenti.

    A rischio ci sono quelli di Melfi, Mirafiori, Cassino e Pomigliano d’Arco, che sono fondamentali per l’occupazione e l’economia delle rispettive regioni.

    Come altri grandi gruppi automobilistici, Stellantis sta accelerando la transizione verso l’auto elettrica e le nuove tecnologie, ma questo cambiamento ha un impatto diretto sull’occupazione. La produzione di veicoli elettrici richiede meno manodopera rispetto a quella dei motori a combustione interna, con il rischio di migliaia di posti di lavoro persi o ridotti.

    I sindacati denunciano la mancanza di investimenti sufficienti da parte del governo e dell’azienda per sostenere il comparto durante questa transizione. Chiedono un piano industriale chiaro e investimenti nelle nuove tecnologie, come le batterie e la rete di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.

    Un altro aspetto critico riguarda le condizioni contrattuali e i salari dei lavoratori del settore automobilistico. Molti sindacati lamentano il mancato rinnovo dei contratti collettivi e la precarizzazione del lavoro, con un crescente ricorso ai contratti a termine o a forme di lavoro più flessibili, che però non offrono garanzie ai dipendenti.

    Lo sciopero del 18 ottobre coinvolgerà non solo Stellantis, ma l’intero settore automobilistico, che include anche aziende fornitrici e l’indotto che gravita intorno alla produzione di automobili. La mobilitazione mira a richiamare l’attenzione del governo e dell’opinione pubblica su una crisi che rischia di travolgere migliaia di posti di lavoro, soprattutto nelle aree già economicamente svantaggiate.

    La crisi non riguarda solo Stellantis, ma anche altri grandi gruppi come Ferrari, Lamborghini e aziende che producono componentistica, molti dei quali stanno affrontando problemi simili, con la necessità di riconvertirsi per competere nell’era dell’elettrificazione e della sostenibilità.

    I sindacati chiedono comunque un tavolo di confronto con il governo e Stellantis per discutere un piano industriale che possa salvaguardare l’occupazione e garantire un futuro al settore. Le richieste includono: maggiore chiarezza sui piani di riconversione degli stabilimenti, investimenti pubblici per sostenere la transizione verso l’elettrico, un piano di formazione e riqualificazione per i lavoratori, misure per garantire salari adeguati e contratti stabili.

    Il governo italiano si trova ora di fronte a una prova importante: trovare un equilibrio tra la necessità di sostenere la competitività dell’industria automobilistica nazionale e la protezione dei lavoratori in un momento di grande incertezza.

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