Il settore delle auto storiche in Italia ha recentemente visto un’importante novità normativa: la revisione obbligatoria di questi veicoli sarà necessaria solo ogni quattro anni, una misura che mira a semplificare le procedure per i possessori di veicoli d’epoca.
Oltre a questo, un altro cambiamento significativo riguarda l’esenzione dal controllo delle emissioni per alcune categorie di auto storiche, in particolare per i veicoli costruiti fino al 4 agosto 1971 e per quelli dotati di motore ad accensione spontanea (diesel), purché costruiti entro l’inizio del 1960.
Il nuovo provvedimento che stabilisce la revisione ogni quattro anni per le auto storiche rappresenta un vantaggio significativo per i proprietari di questi veicoli. In passato, come per i veicoli moderni, la revisione era prevista ogni due anni, ma considerando l’uso generalmente limitato delle auto d’epoca e la cura che i collezionisti riservano loro, si è deciso di allungare l’intervallo tra una revisione e l’altra.
Questa modifica rappresenta un importante riconoscimento del valore storico e culturale di questi veicoli, che spesso sono custoditi con estrema attenzione e utilizzati solo per occasioni speciali, raduni o manifestazioni dedicate.
Un’altra novità significativa riguarda l’esenzione dal controllo delle emissioni per determinate auto storiche.
Nello specifico, i veicoli costruiti fino al 4 agosto 1971 non saranno più soggetti a questo controllo, in quanto i limiti delle emissioni non erano ancora normati in quel periodo. Inoltre, sono esenti dal controllo delle emissioni anche i veicoli con motore ad accensione spontanea (diesel) costruiti entro l’inizio del 1960.
Questa esenzione è giustificata dal fatto che questi veicoli, essendo stati prodotti in un’epoca in cui le normative ambientali erano pressoché inesistenti, non possono essere equiparati ai moderni veicoli per quanto riguarda il rispetto delle attuali leggi sulle emissioni. Inoltre, si tratta spesso di veicoli con un uso estremamente limitato e conservati più per il loro valore storico che per l’uso quotidiano, riducendo così il loro impatto complessivo sull’ambiente.
Le nuove misure sono state accolte con favore dagli appassionati di auto d’epoca e dalle associazioni di categoria, che hanno a lungo chiesto una semplificazione delle procedure per i veicoli storici e con queste nuove regole, l’Italia dimostra di voler preservare e valorizzare il suo patrimonio automobilistico, facilitando la vita ai collezionisti e ai possessori di veicoli storici.
Tuttavia, rimane aperta la questione dell’equilibrio tra tutela del patrimonio e necessità ambientali: sebbene il numero di veicoli storici in circolazione sia limitato, le normative dovranno continuare a tenere conto anche del contesto ecologico in evoluzione.