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martedì, 29 Luglio 2025

Abarth elettriche 2025: numeri deludenti e identità smarrita

Abarth 600e, l'elettrica ad alte prestazioni

Il primo semestre del 2025 ha riservato un duro colpo alla divisione elettrica di Abarth: appena 318 unità vendute della nuova 600e. Una cifra che, più di ogni altra analisi, racconta il momento difficile che sta vivendo il marchio dello Scorpione. Con il passaggio all’elettrico, ci si attendeva una rinascita in chiave contemporanea della filosofia Abarth. Invece, i risultati pongono interrogativi profondi sull’efficacia di questa trasformazione.

L’Abarth 600e, derivata dalla Fiat 600e, offre una potenza dichiarata di 240 CV e uno 0-100 km/h in sei secondi, ma non riesce a trasmettere quelle emozioni che da sempre definiscono l’esperienza di guida delle Abarth. Il peso delle batterie e la linearità della risposta elettrica entrano in conflitto con l’agilità e il carattere ruspante che i fan si aspettano. Il sound sintetico, generato da un sistema acustico artificiale, non convince gli appassionati storici, che rimpiangono l’aggressività meccanica dei modelli termici.

Abarth, posizionamento incerto tra prezzo, target e valore percepito

Oltre alla perdita di identità, a pesare è anche la collocazione commerciale. La Abarth 600e parte da una base già costosa, alla quale si aggiunge un sovrapprezzo che porta il listino oltre i 40.000 euro. Una cifra che mette il modello in competizione diretta con vetture elettriche più affermate e dal posizionamento più chiaro, come Cupra Born, Mini Cooper SE o Hyundai Kona N Line EV.

Questa ambiguità rischia di isolare Abarth: poco accessibile per i giovani, poco estrema per gli appassionati di performance, troppo distante dallo spirito originario per i puristi. Il rischio è di non avere più un pubblico di riferimento preciso. Chi ha amato le 500 Abarth di qualche anno fa fatica a riconoscersi nei nuovi modelli elettrificati, mentre le nuove generazioni, pur attente alla sostenibilità, difficilmente si appassionano a un marchio di nicchia la cui storia sportiva è poco conosciuta.

Non va meglio alla 500e, introdotta nel 2023 e mai realmente decollata. Le critiche si sono concentrate su autonomia limitata, comportamento dinamico poco brillante e prezzo troppo elevato rispetto alla proposta. Anche il design nostalgico, pur riuscito, non è bastato a renderla appetibile agli occhi di un pubblico che cerca emozioni autentiche e prestazioni coerenti con il logo che porta sul cofano.

Il confronto con le precedenti 595 e 695 mette in evidenza un vuoto difficile da colmare: le nuove Abarth elettriche sono più filtrate, meno coinvolgenti, e soprattutto meno speciali. Il risultato è che molti appassionati si rifugiano ancora oggi su modelli a combustione, anche usati o elaborati, pur di non rinunciare al vero spirito dello Scorpione.

In casa Stellantis la riflessione è aperta. Una possibile direzione potrebbe essere quella di trasformare Abarth in una sorta di laboratorio ad alte prestazioni dedicato all’elettrico, puntando su soluzioni più leggere, radicali e focalizzate sul piacere di guida, magari con modelli a due posti orientati alla pista. In alternativa, si potrebbe lavorare su un nuovo linguaggio emozionale, capace di reinterpretare l’essenza Abarth con strumenti moderni: dalla collaborazione con preparatori al coinvolgimento della community in esperienze immersive e personalizzate.

Il marchio Abarth ha bisogno di ritrovare una voce coerente nella transizione elettrica. Una visione che non si limiti a convertire modelli esistenti, ma che sappia esprimere, attraverso la tecnologia, quell’anima combattiva e passionale che ha reso unico lo Scorpione nel panorama automobilistico.

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