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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Auto elettrica sogno proibito degli italiani, lo dice Areté

    Auto elettrica sogno proibito degli italiani, lo dice AretéAreté: il prezzo rende l’auto elettrica sogno proibito degli italiani.

    Nel nostro Paese c’è interesse per le automobili elettrificate ma una ricerca conferma che il prezzo continua a rendere l’auto elettrica sogno proibito degli italiani. Areté, la società di ricerca di Massimo Ghenzer (una lunga militanza in Ford Italia ed Europa, fra i suoi tanti incarichi direttivi), ci aveva già detto che l’automobile era al centro della mobilità post pandemia. Quest’altra recentissima ricerca è stata invece centrata sulle automobili elettrificate e ha dato risultati rilevanti, come la crescita dell’interesse per le vetture elettriche nel nostro Paese e il perdurare della percezione che il loro prezzo sia una barriera quasi insormontabile. La cifra che gli italiani sarebbero disposti a spendere per un’auto elettrica è infatti il 30% in meno del costo medio dei modelli attualmente sul mercato.

     

    Auto elettrica sogno proibito degli italiani: costa troppo!

    La ricerca, dal titolo ‘Auto elettriche, tu che pensi?’, evidenzia che questo divario non potrà essere colmato completamente dagli incentivi in via di definizione da parte del Governo dato che il contributo massimo dovrebbe essere di 6.500 euro, minore quindi di quello previsto dagli incentivi auto 2021. In effetti il 56% degli intervistati sarebbe disposto a spendere in media 30.000 euro al massimo per un’auto elettrica, un valore che risulta da una spesa massima di 20.000 per un’utilitaria e da quella tra i 30.000 e i 40.000 euro per una berlina. Eppure l’interesse c’è: alla domanda ‘Se dovessi acquistare un’auto nuova quale alimentazione sceglieresti’ 1 italiano su 2 indica una vettura ibrida e ben il 38% (nella precedente survey di dicembre 2021 questo valore era pari al 23%) si dichiara pronto per l’elettrico.

     

    Auto elettrica sogno proibito degli italiani anche se piace

    Trai i principali motivi d’interesse per l’auto elettrica al primo posto c’è l’attenzione per l’ambiente: la risposta ‘per non inquinare’, è stata indicata dal 50% del campione, seguita dalla possibilità di ‘risparmiare su consumi e costi di manutenzione’, indicata da 4 rispondenti su 10. Il 40% degli italiani ha già guidato, considerando anche un giro occasionale, una vettura elettrica, apprezzandone silenziosità (indicata dal 43% del campione) e, a pari merito con il 19%, la guida rilassante e i consumi ridotti. In effetti il costo dei carburanti fossili è molto alto anche con il taglio delle accise. È interessante notare che questi pregi sono indicati anche da chi non ha ancora avuto occasione di salire a bordo di un’auto elettrica.

     

    Auto elettrica sogno proibito degli italiani? E loro la prendono con il leasing

    Per acquistare/usare un’auto con la spina 3 su 4 sono pronti a servirsi di finanziamenti, noleggio a lungo termine o leasing, mentre il restante 25% la pagherebbe in contanti. Tra i fattori che miglioreranno il feeling rispetto a questa motorizzazione vengono indicati l’abbassamento del prezzo, ancora così alto che rende l’auto elettrica sogno proibito degli italiani per una persona su due. Anche l’autonomia è vista come una barriera, superabile, per il 25% degli intervistati, con punti di ricarica più veloci, servizi di ricarica a domicilio e minori costi per la ricarica stessa. In effetti un folto gruppo di associazioni vede la necessità di un piano strutturale per la mobilità elettrica, che comprenda l’ecobonus, incentivi per le infrastrutture di ricarica private, la definizione delle ‘carte carburante’ anche per le ricariche e misure a sostegno della riconversione industriale e dei lavoratori. Per Massimo Ghenzer, Presidente di Areté, “lo studio evidenzia come in Italia l’interesse per le auto elettriche sia ulteriormente cresciuto negli ultimi mesi. Il prezzo resta l’ostacolo principale: va colmato il gap del 30% fra l’attuale prezzo di mercato e le disponibilità di spesa degli italiani. Senza un riduzione di questo divario appare oggi poco realistica una veloce e significativa crescita della quota dell’elettrico sul mercato“.

     

    Nicodemo Angì

     

     

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