Entro l’inizio del 2026, verranno completati i lavori per la costruzione del più grande polo produttivo di elettrolizzatori in Italia, un elemento cruciale per la generazione di idrogeno verde e quindi per la transizione ecologica italiana ed europea.
La nuova Gigafactory, situata a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, raggiungerà una capacità energetica di 2 gigawatt (GW) entro il 2030.
Il progetto prevede un investimento di circa 100 milioni di euro e sarà realizzato da De Nora Italy Hydrogen Technologies, controllata da Industrie De Nora, in collaborazione con Snam. Il progetto è stato co-finanziato con i fondi europei del Next Generation Eu – finora con 32 milioni di euro, ma potrebbero diventare 63.
La struttura ambisce a diventare il più grande polo produttivo di idrogeno verde su tutto il territorio nazionale. L’edificio, di circa 25mila metri quadrati, si occuperà principalmente della produzione di elettrolizzatori, ossia di quei dispositivi che, alimentati da energia elettrica, permettono di rompere le molecole dell’acqua e separare l’idrogeno dall’ossigeno.
L’Italia è uno dei Paesi europei che si sta attrezzando maggiormente per creare una vera e propria filiera dell’idrogeno, ma il polo non sarà solo la più grande fabbrica green del Belpaese. Avrà anche un impatto positivo sul tessuto occupazionale e sullo sviluppo del territorio.
Idrogeno: la gigafactory creerà nuovi posti di lavoro
Secondo le stime dei promotori, la gigafactory creerà 200 posti di lavoro stabili all’interno dell’impianto e fino a 2.000 posti indiretti nell’indotto. Un effetto moltiplicativo di grande portata che porterà benefici all’intera area, favorendo la nascita e la crescita di aziende e professionisti specializzati in questo settore strategico.
L’edificio porta la firma di Memo Colucci, architetto milanese classe 1964.
“Per realizzarla mi sono ispirato all’idea di Adriano Olivetti: creare un ambito industriale che sia amico della città e del territorio circostante“, spiega l’architetto. E visto che si tratta di un progetto chiave per la transizione ecologica italiana, anche la costruzione della fabbrica ha seguito standard rigorosi di sostenibilità, a partire dalla scelta di edificare su un’ex area industriale ormai in disuso e non su un terreno vergine.
“Abbiamo riutilizzato i materiali dei vecchi edifici evitando tantissimi viaggi dei camion“, precisa Colucci. E aggiunge: “Per il riscaldamento sfrutteremo la geotermia, mentre ci sarà un impianto fotovoltaico a coprire almeno in parte i consumi energetici della fabbrica“.
La fabbrica sarà ad appena 200 metri dalla metropolitana ed è collegata con il centro di Cernusco anche da una pista ciclabile. “Ci sarà anche un museo aziendale, per comunicare a studenti, e non solo, le potenzialità dell’idrogeno verde“, spiega l’architetto.