Suzuki ha chiuso il 2021 raggiungendo tre risultati finora impensabili, così come risulta dalle statistiche elaborate dall’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri).
Nello scorso anno la Suzuki ha venduto 39.317 esemplari (41.019 includendo nel conteggio anche le Jimny Pro), facendo registrare un incremento del 17,51% superiore a quello fatto registrare dal mercato in generale.
Il secondo primato è relativo alla quota di mercato che si attesta al 2,70%, valore in crescita rispetto al 2,42% del 2020.
Il mercato italiano si conferma il primo mercato europeo per Suzuki
Guardando al passato, gli anni dal 2013, che registrò 13.942 vetture vendute, al 2021, sono stati anni di continua crescita e se si confrontano i dati degli ultimi sei anni si passa da una incidenza sul mercato dell’ 1,24% nel 2016, all’ 1,58% del 2017, al 1,72% del 2018, con il 2% toccato nel 2019 a cui hanno fatto seguito il 2,42% del 2020 ed il 2,70% del 2021.
Questa curva crescente di vendite premia le scelte di Suzuki nel rinnovare i propri modelli, anche e soprattutto da un punto di vista tecnologico.
Oggi la gamma del marchio di Hamamatsu consta di modelli 100% ibridi, tutti disponibili di serie o a richiesta con cambio Automatico, con la sola eccezione della Swace, disponibile anche con trazione 4×4 ALLGRIP.
I modelli che hanno riscosso successo sul mercato, nel 2021, sono stati Ignis e Swift, che rientrano a pieno merito nella Top 10 delle vetture ibride più vendute e che si collocano rispettivamente al 6° ed al 7° posto.
Suzuki Vitara: 4.597 unità vendute mille in più rispetto all’anno precedente
Guardando al futuro la Suzuki ha un ambizioso obiettivo: confermare i risultati del 2021, pur se le condizioni del mercato sono incerte, soprattutto per la ridotta disponibilità dei semiconduttori.
Marco Lasala
