Stop alla produzione di auto elettriche per Mercedes.
Ora lo chiede anche il consiglio dei lavoratori, alla luce dell’attuale debolezza della domanda. Lo fa sapere Michael Häberle, capo del comitato aziendale dello stabilimento di Stoccarda-Untertürkheim e membro del consiglio di sorveglianza di Mercedes.
“Siamo in grado di produrre più motori a combustione o più auto elettriche, a seconda della situazione del mercato – ha detto Haberle – dobbiamo mantenere questa flessibilità il più a lungo possibile per organizzare correttamente la trasformazione. Se la data di abbandono venisse posticipata, sarebbe possibile organizzare il passaggio a un modo di guida diverso in modo socialmente più accettabile per i dipendenti“.
Una ipotesi che tiene in considerazione non solo il mercato dell’elettrico ma soprattutto l’aspetto occupazionale. In tal caso infatti, aumenterebbero anche le possibilità di sottoscrivere un nuovo accordo per i dipendenti degli stabilimenti tedeschi fino al 2035: sei anni in più quindi, rispetto a quanto previsto dall’attuale intesa che ha la sua naturale scadenza nel 2029.
Per il consiglio di fabbrica, l’obiettivo primario è infatti garantire la salvaguardia degli stabilimenti tedeschi e una solida pianificazione degli investimenti produttivi.
Tuttavia la decisione era stata anche già avanzata dalla dirigenza della casa automobilistica.
Mercedes: prolungare al 2040 lo stop ai motori benzina e diesel
Il marchio della stella vorrebbe rinviare oltre il 2035 – anno indicato dall’Europa – lo stop ai motori a benzina e diesel così da poter organizzare in modo socialmente più accettabile per i dipendenti il tanto atteso passaggio a un mondo di guida in cui sarà l’elettrico a farla da padrone.
Intanto anche altre case automobilistiche riducono la produzione di auto elettriche:
- Land Rover
- Renault
- Stellantis
- Toyota.
Come lasciato intendere da Cambolive, responsabile del marchio Renault, la strategia è avere una gamma di veicoli a combustione interna con tecnologia ibrida e un modello completamente elettrico in ogni segmento. “Ciò potrebbe funzionare per i prossimi 10 anni, ha detto”.
Un piano di elettrificazione che dimostra chiaramente un’inversione di tendenza per la casa francese: Renault infatti aveva in precedenza affermato che avrebbe lavorato per offrire solo auto elettriche entro il 2030 ma ad aver fatto cambiare idea sarebbero le condizioni avverse del mercato.
Idem anche per Land Rover che ha annunciato che punterà più sulle ibride ricaricabili: il costruttore ha tagliato da sei a quattro i modelli a batteria da immettere sul mercato entro il 2026.
Toyota sta invece sviluppando nuovi modelli con motore a combustione interna di prossima generazione. Akio Toyoda, il presidente, ha spiegato che “le elettriche avranno una quota di mercato del 30%, il resto lo faranno termiche e ibride”.
Infine, guardando in casa nostra, Stellantis sarebbe pronta a modificare la strategia sui veicoli a batteria dopo aver conosciuto i risultati delle prossime elezioni di UE e USA.
E risponderà adeguatamente “se l’opinione politica e pubblica tenderà verso l’adozione di un minor numero di veicoli elettrici”, ha dichiarato l’ad Tavares.