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venerdì, 19 Aprile 2024
  • Smarrimento targhe auto, quanto costa reimmatricolare il veicolo

    Smarrimento targhe auto, quanto costa reimmatricolare il veicoloCome muoversi nel caso di smarrimento targhe auto.

    Ogni veicolo, biciclette e monopattini a parte, può essere identificato grazie a placche che riportano sigle alfanumeriche: è quindi obbligatorio chiedere di reimmatricolare il veicolo in caso di furto, deterioramento o smarrimento targhe auto. Praticamente tutti i veicoli a motore devono essere dotati di questi mezzi di riconoscimento e, in particolare, automobili, van, camion e autobus devono avere la targa sia anteriormente sia posteriormente. I rimorchi, comprese le roulotte, le macchine agricole che possono circolare su strada, i motocicli e i ciclomotori (compresi i quadricicli leggeri e i motocicli a tre ruote) espongono la targa solo posteriormente. L’importanza di queste placche metalliche è evidenziato anche dal fatto che lo smarrimento targhe auto è affiancato dal furto, con le targhe spesso rinvenute insieme a ricambi rubati.

     

    Le norme da seguire in caso di smarrimento targhe auto

    Il Codice della Strada dà indicazioni precise sulla costruzione e le caratteristiche delle targhe: l’appendice XIII, per esempio, stabilisce le Caratteristiche costruttive, dimensionali, fotometriche, cromatiche e di leggibilità di questi importanti componenti. Nel caso di furto, deterioramento o smarrimento targhe auto, l’intestatario della carta di circolazione o del Documento Unico di Circolazione e di Proprietà del veicolo – essi sono anche i documenti principali coinvolti nei passaggi di proprietà – deve fare denuncia agli organi di Polizia. Trascorsi 15 giorni dalla denuncia senza che le targhe siano stata ritrovate, è possibile richiedere la reimmatricolazione agli Uffici della Motorizzazione e la reiscrizione al PRA del veicolo per il rilascio delle nuove targhe e del nuovo Documento Unico. Questa richiesta può essere presentata dall’intestatario, o da una persona delegata, presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista – STA. I documenti da presentare sono: l’Istanza unificata compilata, Certificato di Proprietà cartaceo o Foglio Complementare o il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà. In caso di furto o smarrimento o distruzione di questi documenti è necessario allegare la relativa denuncia presentata agli organi di pubblica sicurezza o una dichiarazione sostitutiva di aver reso denuncia con l’indicazione della data e del luogo dove è stata presentata. Nel caso di furto, distruzione o smarrimento di una o tutte le targhe va allegata la denuncia presentata alle autorità di Polizia.

     

    Come circolare nel caso di smarrimento targhe auto

    Va inoltre allegata fotocopia del documento di identità/riconoscimento dell’intestatario, il codice fiscale e l’eventuale targa rimasta (in caso di furto, smarrimento o distruzione di una sola targa) o, in caso di deterioramento, tutte le targhe deteriorate. Nei 15 giorni citati più sopra è ammessa la circolazione posizionando, in modo che sia nella stessa posizione del contrassegno, un pannello a fondo bianco delle stesse dimensioni della targa e che riporti le indicazioni della targa originaria con caratteri delle stesse dimensioni. I costi sono 27 euro di Emolumenti, 2 imposte di bollo da 32 euro l’una per l’Istanza e il Documento unico e 10,20 euro di diritti. Vanno messi poi in preventivo circa 40/50 euro (la tariffa varia a secondo della regione) per l’acquisto delle nuove targhe. Se si accede allo STA di una Delegazione dell’Automobile Club o di un’Agenzia pratiche auto (alle quali si può ricorrere anche per le nuove procedure semplificate di omologazione dei ganci traino e simili) a questi costi occorre aggiungere la tariffa del servizio di intermediazione, stabilita liberamente dal titolare. È tassativo seguire questi passi perché sono previste sanzioni sia per chi non adempie alle procedure indicate, compresa l’apposizione del fac-simile (da 87 a 344 euro) sia per chi circola con una targa non integramente leggibile, soggetto alla sanzione amministrativa fra 42 e 173 euro.

    Nicodemo Angì

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