Porsche 911 Carrera RS 2.7 è una sportiva che ha segnato la storia dell’automotive.
Nasce nel 1972 con l’obiettivo di competere nelle competizioni stradali e rally, la Porsche 911 Carrera RS 2.7 è conosciuta anche con i soprannomi di “Coda d’anatra“, “RS” e “2.7“.
Una regina indiscussa degli anni ’70, una sportiva concepita con lo scopo di ottenere una speciale omologazione, Peter Falk uno dei responsabili dei collaudi delle Porsche di serie di quegli anni, ricorda che la RS era una variante unica, fiore all’occhiello del marchio tedesco.
Porsche 911 Carrera RS 2.7: 500 esemplari iniziali
Doveva essere prodotta inizialmente in soli 500 esemplari al fine di competere tra le vetture del Gruppo 4 Special GT, un veicolo che si rivolgeva ai clienti che desideravano partecipare alle gare, un’auto che ben presto fece registrare il tutto esaurito e che costrinse Porsche ad aumentare la produzione fino a 1.580 unità.
Porsche realizzò anche ulteriori 200 esemplari delle versione alleggerita Sport, modello che aveva un peso di soli 960 kg per via dell’assenza dei sedili posteriori, dei rivestimenti in moquette, dell’orologio, del gancio appendiabiti e dei braccioli.
Porsche 911 Carrera RS 2.7: motore sei cilindri
Un sei cilindri da 210 cavalli a 6.300 giri al minuto, un motore da 2.7 litri a iniezione capace di una coppia massima di 255 Nm a 5.100 giri. Secondo i dati ufficiali, la sua velocità massima superava i 245 km/h per uno 0 – 100 km/h in 5,8 secondi.
Veloce, performante ma anche leggera, la sua carrozzeria era orientata alla massima riduzione del peso, i cristalli sottili e tutte le parti isolanti eliminate, contribuirono a far scendere il peso della Sport sotto la soglia dei 900 kg.
La RS è stata anche la prima vettura tedesca ad adottare il dopo alettone, anteriore e posteriore, soluzione che consentiva una notevole stabilità della vettura alle alte velocità.
Marco Lasala
