11.5 C
Napoli
mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Pandemia il virus non risparmia l’automotive

    Pandemia, un virus, un "male" che ha coinvolto ogni settore, compreso quello automotive 

    I dati che emergono dalle prime verifiche appaiono preoccupanti, nonostante la grande attenzione per il settore delle elettrificate, la pandemia ha letteramente spazzato via il comparto automotive.

    In Europa nel mese di ottobre si registra un calo del 7,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

    Il dato diviene più rilevante se lo si parametra sui primi 10 mesi dell'anno dove il crollo è del 27,3%.

    In Europa sembrano avere stime positive solo piccoli mercati come Norvegia (+23,6%), Romania (+17,6%), Islanda (+12%) e Irlanda (+5,4%).

    Tutti gli altri paesi segnano un passivo nelle statistiche a causa della pandemia

    L'Italia rispetto ad altre realtà presenta un calo contenuto pari allo 0,2% che è ovviamente frutto della politica di incentivi promossa dal Governo.

    Tuttavia se si prendono in considerazione i primi 10 mesi del 2020 è proprio il nostro Paese a presentare il passivo più rilevante con un – 30,2% generalizzato rispetto all'anno 2019.

    Due i fattori determinanti in questa crisi: la limitazione alle attività economiche ed a quelle personali e gli effetti sull'economia della crisi pandemica relativamente ai beni durevoli.

    Un dato che sembra preoccupare gli operatori è l'assenza nella possibile manovra di bilancio di contributi per il settore auto.

    Se ciò fosse confermato il crollo sarebbe inevitabile anche nel 2021 con danni strutturali per il comparto.

    La sfida che attende l'economia mondiale e dunque anche il settore dell'automotive è ardua: recuperare il tempo perduto nonostante tutta la instabilità che sembra essere la vera caratteristica predominante in questa pandemia

    Soltanto innovazione tecnologica e sagge scelte gestionali potranno impedire la crisi irrimediabile di alcune grandi realtà che già prima del crollo del sistema economico mondiale avevano palesato rilevanti difficoltà.

    Determinanti appaiono inoltre le politiche di sostegno al lavoro ed alla produzione intraprese dai singoli Stati.

    Marco Lasala 

    Articolo precedente
    Articolo successivo

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie