In attesa delle misure più convenienti che potrebbero arrivare nei prossimi mesi, sono ripartite il 23 gennaio le prenotazioni per l’incentivo Ecobonus in base ai criteri fissati già nel passato e in attesa delle nuove modalità alle quali il ministero delle Imprese del Made in Italy sta lavorando.
Si tratta dei contributi già previsti per il 2024 dal decreto varato due anni fa dal governo Draghi, che disciplinava il triennio 2022-2024: la riforma annunciata dal ministro delle Imprese Adolfo Urso sul nuovo Ecobonus entrerà in vigore tra alcune settimane.
Non solo il decreto non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ma non è stato nemmeno firmato dal presidente del consiglio e sarà illustrato l’1 febbraio dallo stesso Urso alle associazioni di settore. Sul sito del ministero delle Imprese e made in Italy si precisa inoltre che, come annunciato, il Mise sta lavorando alla modifica del decreto vigente, al fine di migliorare l’incentivo, tenendo conto dell’andamento del mercato e delle esigenze dei consumatori.
Cosa prevede l’attuale normativa in tema di Ecobonus?
Un massimo di sconto fino a 5.000 euro nel caso di acquisto di auto elettrica associata alla rottamazione di una vecchia macchina Euro da 0 a 4 (3.000 euro senza rottamazione). E nello stesso caso l’incentivo sale a 7.500 euro per chi ha un Isee inferiore a 30.000 euro (4.500 senza rottamazione).
Per chi invece acquista un’auto ibrida, lo sconto è di 4.000 euro con rottamazione e di 2.000 senza. Per l’acquisto di moto e scooter con rottamazione, invece, la riduzione sul listino arriva al 40% del prezzo d’acquisto fino a un massimo di 4.000 euro nel caso dei veicoli elettrici e al 40% del prezzo d’acquisto fino a massimo 2.500 euro per le due ruote non elettriche. In quest’ultimo caso è obbligatorio uno sconto del venditore pari ad almeno il 5% del prezzo di acquisto.
Per i nuovi veicoli commerciali elettrici infine si possono totalizzare sconti fino a 14.000 euro.
L’attuale pacchetto stanziato per il 2024 prevede risorse complessive di circa 1 miliardo e una volta conteggiati i residui non spesi degli incentivi 2023 si valuterà se aggiungere eventualmente ulteriori risorse.
Attenzione, però: non tutte le auto che rientrano nelle diverse fasce di emissioni possono accedere al contributo. Il governo, infatti, ha introdotto un limite massimo di prezzo di listino Iva esclusa.
La rottamazione è obbligatoria solo per chi intende acquistare macchine con motore termico e ibrido con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km. La vettura da demolire dev’essere intestata all’acquirente di quella nuova o a un suo familiare convivente da almeno 12 mesi.
E deve essere di classe inferiore a Euro 5, ossia Euro 0, 1, 2, 3 o 4. L’unica novità, rispetto all’anno scorso, è l’estensione a 270 giorni del termine entro il quale va perfezionata l’operazione con l’inserimento sulla piattaforma informatica del numero di targa assegnato all’auto. In pratica, tra la prenotazione del contributo e l’immatricolazione non possono passare più di nove mesi circa.
Infine, al momento della sottoscrizione del contratto, l’acquirente dovrà firmare una dichiarazione di presa d’atto del requisito del mantenimento della proprietà del veicolo acquistato per almeno 12 mesi.