Ferrari punta diritto alla carbon neutrality entro il 2030.
Un obiettivo che sarà raggiunto grazie a una serie di investimenti che consentiranno al marchio del Cavallino Rampante di abbattere le emissioni di CO2 anche dei suoi siti produttivi: per il raggiungimento di un fine così difficile quanto ambizioso da realizzare, Ferrari ha recentemente completato l’installazione di un nuovo impianto da 1 MW di celle a combustibile a ossido di solido (solid oxide fuel cell).
Realizzato da Blloom Energy e completato negli scorsi giorni, l’impianto è in grado di fornire il 5% dell’energia necessaria alle attività produttive dell’azienda, ma anche di ridurre il consumo di carburante e le emissioni.
Ferrari entro il 2030 mira alle zero emissioni
Rispetto ad analoghi impianti da 1 MW realizzati con sistemi di cogenerazione CHP, il fabbisogno di gas del sistema fuel cell è inferiore del 20%, il che implica un notevole risparmio energetico.
L’utilizzo di una tecnologia innovativa consente l’ottenimento di un’elevata efficienza e flessibilità e la possibilità di scegliere fra le fonti energetiche che alimentano l’impianto senza ricorrere alla combustione:
- idrogeno;
- gas naturale;
- biometano.
Rispetto a equivalenti sistemi di produzione energetica, le emissioni di CO2 sono notevolmente ridotte.
Benedetto Vigna, Amministratore Delegato di Ferrari: “Ferrari è più che mai focalizzata a diventare carbon neutrale entro il 2030, attraverso l’adozione di tecnologie all’avanguardia e di un approccio scientifico che sono parte del nostro DNA. Siamo entusiasti di collaborare con Bloom Energy, visto il forte impegno comune per un processo di decarbonizzazione, e orgogliosi che il loro primo progetto in Europa sia stato realizzato con noi”.
Ferrari lancerà il suo primo veicolo elettrico nel 2025.
Marco Lasala