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martedì, 16 Aprile 2024
  • Crisi fornitori automotive, l’industria trema per la tempesta energetica

    Crisi fornitori automotive, l'industria trema per la tempesta energeticaLa crisi fornitori automotive può essere grave.

    Le turbolenze iniziate con la pandemia, lungi dal risolversi, sono state aggravate dalle carenze di chip ed energia, dagli aumenti dei prezzi e dalla guerra in Ucraina, fattori pericolosi che hanno innescato la crisi fornitori automotive. Le previsioni di Standard & Poors parlano infatti di uno scenario che, nella peggiore delle ipotesi, indica una riduzione della produzione di automobili di quasi il 40% ogni trimestre fino alla fine del 2023. La stima è contenuta nel rapporto intitolato Winter is Coming, nel quale S&P Global Mobility dice che la catena di approvvigionamento dell’industria automobilistica – già in difficoltà per la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina – “potrebbe dover affrontare forti pressioni” a causa dell’energia, che non solo ha visto vertiginosi aumenti dei costi ma rischia addirittura interruzioni nelle forniture. Questo scenario riguarda anche i singoli operatori aftermaket, per orientare i quali GiPA propone il tool SDP+.

     

    Il caro energia potrebbe innescare la crisi fornitori automotive

    La società di consulenza ipotizza che “con i prezzi dell’energia alle stelle in Europa… un inverno molto freddo potrebbe mettere alcuni settori dell’automotive nel rischio di dover arrestare le loro linee di produzione“. In effetti S&P ha calcolato che i costi dell’energia sono già aumentati fino a circa 700 euro a veicolo contro un livello pre-crisi energetica di 50 euro. Lo scenario ottimistico prevede che la produzione trimestrale europea di questo scorcio del 2022 e del 2023 potrebbe arrivare a 4/4,5 milioni di unità ma “eventuali interruzioni o razionamenti dei servizi energetici” potrebbero tagliarla a 2,75/3 milioni di auto al trimestre. Standard & Poors ha inoltre considerato che, dato che i fornitori europei esportano parti in tutto il mondo, le case automobilistiche sarebbero influenzate a livello globale. Il Principal analyist di S&P Global Mobility, Edwin Pope, ai microfoni di Reuters ha ricordato che questa analisi è stata fatta prima del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream e ha confidato che l’industria automotive potrebbe superare l’inverno del 2022 ma l’Europa deve pensare a un piano per l’inverno successivo, pena la non sopravvivenza di molti fornitori. In effetti l’inflazione colpisce anche gli automobilisti, ad esempio con l’aumento dei premi della RC auto.

     

    Un altro punto di vista sulla crisi fornitori automotive

    Un nome non strettamente connesso all’automotive, Surplex, ci dà un diverso punto di vista sulla crisi fornitori automotive. L’azienda tedesca è specializzata in aste per la vendita di macchinari industriali usati e ha quindi un legame diretto con aziende che vendono le loro attrezzature, sia per la loro sostituzione sia perché in difficoltà. Surplex cita un’importante azienda metalmeccanica del Baden-Württemberg (un land che confina con la Baviera, uno dei cuori dell’industria automobilistica tedesca) specializzata nella produzione di pezzi torniti e fresati: essa ha avviato la procedura di insolvenza e venderà 1.100 macchine e vario arredamento industriale. L’azienda riporta inoltre i risultati di un sondaggio condotto dalla VDA, l’equivalente tedesco di Anfia: il 10% dei fornitori ha già riscontrato problemi finanziari, un altro 33% pensa che le difficoltà finanziarie dureranno ancora diversi mesi e, purtroppo, alcuni fornitori stanno pensando di uscire dalla catena delle forniture automotive. A soffrire di più sono le aziende piccole e medie nei settori della metallurgia e della verniciatura, le cui spese sono legate direttamente al prezzo del gas; per fortuna altri rami industriali possono puntare su forme di energia più convenienti e stabili. L’assemblaggio dei veicoli e delle batterie, per esempio, è un’attività che può ricorrere alle energie rinnovabili, come pianificato da Volkswagen per alcuni impianti in Spagna. Speriamo che la situazione internazionale si rassereni e che l’Europa riesca a praticare soluzioni rapide e sostenibili prima che la crisi fornitori automotive diventi troppo grave.

    Nicodemo Angì

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