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lunedì, 29 Aprile 2024
  • Bonus colonnine: modalità e termini presentazione domande

    Bonus colonnine

    Il 15 marzo è stato il primo giorno utile per richiedere il bonus colonnine, proposto dal Governo nell’ambito delle misure per promuovere l’ecosostenibilità.

    I benefici sono rivolti alle imprese ai professionisti che sostengono l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici: lo sportello resterà attivo fino al fino al 20 giugno 2024, per permettere a più beneficiari di usufruire del bonus colonnine.

    La dotazione dotale è di 87,5 milioni di euro, così ripartiti: 70 milioni di euro per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo inferiore a 375.000 euro da parte di imprese; 8,75 milioni di euro per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo pari o superiore a 375.000 euro da parte di imprese; 8,75 milioni di euro per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica da parte di professionisti.

    Il bonus consiste nel 40% entro il limite delle spese ammissibili sostenute successivamente al 4 novembre 2021 e oggetto di fatturazione elettronica. Le spese possono riguardare l’acquisto e messa in opera di infrastrutture di ricarica, comprese le spese di installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio. Sul sito www.invitalia.it sono disponibili le istruzioni e la documentazione per presentare la domanda.

    Il bonus colonnine i rivolge a imprese e professionisti purché in possesso di determinati requisiti.

    Imprese (di qualunque dimensione, operanti in tutti i settori e su tutto il territorio italiano) che hanno sede sul territorio italiano; risultano attive e iscritte al Registro delle imprese; non sono in situazione di difficoltà, così come definita dal regolamento di esenzione; sono iscritte presso INPS o INAIL e hanno una posizione contributiva regolare, così come risultante dal documento unico di regolarità contributiva (DURC); sono in regola con gli adempimenti fiscali; non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente; non hanno beneficiato di un importo complessivo di aiuti de minimis che, unitamente all’importo delle agevolazioni concesse a valere sulla presente misura, determini il superamento dei massimali previsti dal regolamento de minimis; non hanno ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo previsto dalla presente misura, alcun altro contributo pubblico; non sono destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi del d.lgs. n. 231 dell’8 giugno 2001; non hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune; sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni.

    Professionisti che presentano un volume d’affari, nell’ultima dichiarazione IVA trasmessa all’Agenzia delle Entrate, non inferiore al valore della infrastruttura di ricarica per la quale è richiesto il contributo previsto dalla presente misura. Per i professionisti che applicano il regime forfettario, il valore dell’infrastruttura di ricarica non può essere superiore a 20.000 euro; che non hanno ricevuto né successivamente hanno rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti dichiarati illegali o incompatibili dalla Commissione europea; che sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni; che sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali; che sono in regola con gli adempimenti fiscali; che non hanno ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo previsto dal presente decreto, alcun altro contributo pubblico.

    A cura di Valeria di Giorgio 

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