9.2 C
Napoli
domenica, 19 Gennaio 2025
  • Automotive, il bilancio di un 2024 sorprendente

    Automotive, il bilancio di un 2024 sorprendente

    E’ tempo di bilanci ed è chiaro che il 2024 si è rivelato un anno estremamente complesso per l’industria automobilistica, segnato da crisi profonde che hanno messo in evidenza le fragilità strutturali del settore. Tra la difficoltà di attuare una vera transizione verso la mobilità sostenibile e i cambiamenti ai vertici delle principali case automobilistiche, il comparto si trova a un bivio critico.

    Innanzitutto la crisi di Volkswagen: storicamente uno dei leader globali nel mercato automotive, ha vissuto un 2024 turbolento. Il gruppo ha affrontato un drastico calo delle vendite, attribuibile non solo alla crescente concorrenza asiatica nel settore delle auto elettriche, ma anche a problemi interni legati a ritardi tecnologici e alla difficoltà di adattarsi rapidamente alle normative ambientali più stringenti imposte dall’Unione Europea.

    In particolare, il programma di elettrificazione del gruppo, ritenuto fino a pochi anni fa all’avanguardia, ha mostrato segni di affanno di fronte all’aggressività di player come Tesla e BYD. Volkswagen ha anche subito pesanti critiche per la gestione della supply chain, con carenze di materiali critici come batterie e semiconduttori che hanno ulteriormente ostacolato la produzione.

    Un altro evento di grande rilevanza è stata l’uscita di Carlos Tavares dalla guida di Stellantis. Il manager portoghese, artefice della fusione tra PSA e FCA e considerato uno dei più abili strateghi del settore, ha annunciato le sue dimissioni a sorpresa a metà 2024. La decisione, ufficialmente motivata con ragioni personali, ha sollevato molte speculazioni. Sotto la sua leadership, Stellantis aveva avviato una transizione verso la mobilità elettrica, ma la strategia di contenimento dei costi e l’integrazione tra le due ex entità non hanno evitato problemi strutturali.

    Le dimissioni di Tavares hanno lasciato un vuoto difficile da colmare, soprattutto in un momento in cui il gruppo deve affrontare sfide cruciali legate alla competitività nei mercati chiave di Europa e Nord America.

    Automotive, nel 2024 il green non ha decollato

    Nonostante gli sforzi annunciati dalle principali case automobilistiche per abbracciare la transizione green, il 2024 ha mostrato chiaramente quanto il percorso sia ancora accidentato.

    Le vendite di veicoli elettrici continuano a crescere, ma a un ritmo inferiore rispetto alle aspettative.

    I principali ostacoli sembrano essere: i prezzi ancora troppo elevati per il consumatore medio, nonostante incentivi governativi in molti paesi; le infrastrutture di ricarica insufficienti, che scoraggiano l’adozione su larga scala, la dipendenza dai materiali critici, come litio e cobalto, che rende vulnerabile l’intero ecosistema. Inoltre, molte case automobilistiche si trovano in difficoltà a rispettare i target di riduzione delle emissioni entro le scadenze fissate, alimentando il dibattito sull’efficacia delle politiche attuali.

    Quindi, se il 2024 è stato un anno nero per l’automotive, è anche vero che ha rappresentato un momento di presa di coscienza per il settore. Le difficoltà hanno messo in evidenza l’urgenza di una strategia più chiara e coordinata per affrontare le sfide del futuro.

    L’industria deve trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale, competitività economica e innovazione tecnologica.

    Sarà cruciale investire non solo in nuovi modelli di veicoli, ma anche in infrastrutture, ricerca e sviluppo per superare i colli di bottiglia attuali.

    In un panorama globale sempre più frammentato, l’automotive è chiamato a ridefinire le proprie priorità e a riconquistare la fiducia di un mercato in trasformazione.

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie