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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Formula 1, con i riscaldatori Leister le auto sono più ruggenti

    Formula 1: con i riscaldatori Leister le auto sono più ruggentiFormula 1: con i riscaldatori Leister le auto sono più ruggenti.

    La multinazionale svizzera Leister da oltre 70 anni produce e commercializza riscaldatori industriali e macchinari per la saldatura della plastica. La divisione Process Heat si concentra su soffianti e riscaldatori, utilizzati nei numerosi processi industriali dove l’aria calda, una forma di riscaldamento pulita, efficiente e che non altera i prodotti trattati, può esplicare tutti i suoi vantaggi.

    La combinazione di soffianti e riscaldatori in un impianto può portare a un consistente risparmio energetico con il riciclo dell’aria calda e questo è possibile, nei processi in cui l’aria rimane pulita, senza residui, polveri o vapori, se le soffianti hanno tubi isolati, tenuta garantita, flange adeguate e sono progettate per far fronte a temperature che in certi casi possono arrivare fino a 350°C. Reimmettere l’aria già calda nell’impianto, anziché introdurvi aria a temperatura ambiente, consente un minor dispendio di energia, tempo e denaro.

     

    Formula 1: con i riscaldatori Leister le auto sono più ruggentiDagli impianti ai circuiti di Formula 1

    I riscaldatori industriali e le soffianti Leister trovano impiego in svariate industrie, dalla produzione alimentare al confezionamento di cibi e bevande, dall'industria medicale a quella automotive, dalla finitura tessile alle macchine per imballaggio, dalla lavorazione di materiali plastici all'industria del legno. In tutti questi ambiti le soluzioni Leister si distinguono sempre per efficienza, praticità e affidabilità. Ma la versatilità delle soluzioni Leister le porta a farsi apprezzare anche al di fuori dei confini dell’industria.

    Nelle gare di Formula 1, tra i mille protagonisti del paddock, in ogni weekend troviamo anche i riscaldatori firmati Leister. L'ingegno dei tecnici che lavorano in Formula 1 è universalmente riconosciuto e una delle "invenzioni" da loro escogitate per curare la performance delle gomme in gara prevede proprio l'utilizzo di riscaldatori per migliorare le prestazioni delle monoposto nei primi minuti di corsa. I riscaldatori Leister, in particolare i riscaldatori autonomi HOTWIND, sono la soluzione usata da diversi Team. Molti di voi avranno certamente notato degli insoliti dispositivi collegati con tubazioni ai mozzi delle ruote di Formula 1 nei minuti che precedono la partenza dei Gran Premi. Questi dispositivi non sono altro che dei riscaldatori che convogliano aria calda all'interno dei cestelli dei freni, cioè all'interno degli involucri generalmente in fibra di carbonio che contengono il portamozzo e i componenti di attrito. Questo pre-riscaldo dei cestelli dei freni non solo serve ad accelerare l'entrata in temperatura dei freni delle monoposto di Formula 1 ma serve soprattutto a riscaldare indirettamente ruota e pneumatico. L'aria all'interno dello pneumatico si espande grazie al calore accumulato dal cestello e fa salire la pressione portandone il valore giusto al livello prescritto da FIA e casa costruttrice. La maggiore o minore pressione degli pneumatici determina una minore o maggiore impronta a terra degli stessi e quindi influisce sulle prestazioni delle vetture.

    Ed è così che i riscaldatori Leister contribuiscono a migliorare le prestazioni delle automobili in Formula 1 nei primi giri della gara

    Dalle nuove regole della Formula 1 sembrerebbe che la misurazione della pressione debba essere fatta prima del montaggio della ruota sul porta-mozzo,e questo potrebbe limitare l'uso degli Hotwind nei concitati momenti che precedono la partenza di un GP. In realtà a detta di tanti ingegneri continueremo a vedere questi strani oggetti sulle piste di tutto il mondo; il preriscaldamento del gruppo frenante è un ottimo viatico per la prontezza e l’efficienza della frenata, con evidenti ripercussioni positive sulla sicurezza dei piloti, in caso si debbano trovare a frenare improvvisamente nei primi attimi dopo la partenza.

     

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