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venerdì, 02 Maggio 2025
  • Auto elettriche, raddoppiano le colonnine elettriche in autostrada

    Auto elettriche, un nodo cruciale verso una mobilità sempre più sostenibile e a zero emissioni. 

    Secondo un recente report condotto dalla testata specializzata nella mobilità elettrica, InsideEVs.it, il numero delle colonnine per la ricarica di auto elettriche è cresciuto considerevolmente nel giro di un anno, resta tuttavia ancora tanto da fare perché non tutti i punti di ricarica sono ad alta potenza. 

    Secondo quanto riportato da InsideEVs.it, le aree di servizio dedicate alle auto elettriche in Italia sono 121 complessivamente, solo 92 possiedono una ricarica ad alta potenza, ciò vuol dire che i punti di ricarica HPC sono cresciuti del 136%. 

    Gran parte della crescita delle colonnine di ricarica elettriche sono dovute a dove installazioni serate da Autostrade per l’Italia (ASPI) che gestisce 3.000 dei 7.000 km di autostrade totali in Italia.

    Auto elettriche: quali sono le regioni che hanno più stazioni di ricarica 

    In testa è l’Emilia Romagna la regione con più stazioni di ricarica per auto elettriche, segue la Lombardia con 14 stazioni che dispongono di colonnine ad alta potenza. L’ultimo gradino del podio spetta alla regione Lazio, con sole 11 aree di servizio ad alta potenza per 36 punti di ricarica. 

    Segno negativo per Basilicata, Molise e Sicilia, prive di colonnine lungo le rispettive reti autostradali, mentre la Calabria e il Friuli Venezia Giulia sono dotate di colonnine non ad alta potenza. Fuori dal conteggio la Sardegna, priva di autostrade. Il divario tra nord e sud per quanto concerne le aree di servizio con punti di ricarica ogni 100 km, cresce sensibilmente. 

    Se si vuole superare la diffidenza degli italiani nei confronti dell’auto elettrica, bisogna completare con urgenza l’infrastrutturazione delle autostrade, in quanto simbolo della nostra libertà di viaggiare”, ha commentato Alessandro Lago – Direttore di InsideEVs.it. “L’assenza di una rete di ricarica adeguata rischia di penalizzare anche l’industria turistica, se si considera il numero crescente di stranieri in visita nel nostro Paese con un’auto elettrica. Le norme che recepiscono le direttive europee esistono, ma non sono efficaci perché non contemplano sanzioni per le concessionarie autostradali che non rispettano le scadenze. Il Governo dovrebbe tenerlo a mente, partendo dal presupposto che c’è in gioco l’interesse pubblico alla transizione energetica e che le autostrade sono un bene pubblico al servizio dello sviluppo del Paese”, ha concluso Lago.

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