All’interno dei motori a benzina, la candela è un elemento fondamentale del sistema di accensione. La sua missione è generare una scintilla elettrica precisa che innesca la combustione della miscela aria-carburante nei cilindri. Questa scintilla deve avvenire in un momento esatto, sincronizzato con il ciclo del motore, per garantire prestazioni elevate ed efficienza energetica.
Le candele sono sottoposte a condizioni estreme di calore, pressione e agenti chimici. Una candela in perfetto stato assicura avviamenti rapidi, consumi ottimizzati e livelli ridotti di emissioni. Al contrario, candele usurate o difettose possono provocare difficoltà di accensione, funzionamento irregolare, aumento dei consumi e peggioramento delle emissioni. Per mantenere il motore in salute e garantirne la longevità, è indispensabile rispettare gli intervalli di manutenzione previsti.
Nel motore a ciclo Otto, la candela ha il compito di avviare la combustione attraverso una scintilla. Diversamente dai motori diesel, dove il gasolio si autoaccende grazie alla compressione, nei propulsori a benzina, GPL o metano la combustione è comandata.
Un’annotazione tecnica interessante riguarda il numero di Ottano, che misura la resistenza della benzina all’autoaccensione (fondamentale per motori ad alto rapporto di compressione), mentre il numero di Cetano indica la propensione del gasolio all’autoaccensione, parametro chiave nei motori diesel.
L’evoluzione degli impianti di accensione ha portato a candele costruite con materiali innovativi, in grado di sopportare tensioni elevatissime, anche superiori a 30.000 volt, senza dispersioni grazie a isolatori ceramici avanzati. In alcuni motori moderni, come quelli della straordinaria Ferrari 12Cilindri, si adottano addirittura strategie con scintille e iniezioni multiple per ottimizzare il processo di combustione.
Tra le specifiche fondamentali di una candela troviamo:
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Diametro esterno: deve essere compatibile con il foro filettato della testata.
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Sistema di tenuta: ottenuto tramite guarnizione o conicità della sede.
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Sporgenza elettrodi: deve essere corretta per evitare inefficienze, preaccensioni o danni meccanici.
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Grado termico: indica la capacità della candela di dissipare il calore; le candele “fredde” sono preferite sui motori ad alte prestazioni.
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Distanza tra gli elettrodi: un valore errato può compromettere la qualità della scintilla e, quindi, la combustione.
Come verificare e sostituire le candele
La sostituzione delle candele richiede attenzione a parametri precisi, codificati in sigle che ne identificano compatibilità e caratteristiche. I principali produttori forniscono tabelle di corrispondenza tra i diversi codici, semplificando la scelta dei ricambi idonei.
Segnali come avviamento difficoltoso, vibrazioni al minimo, perdita di accelerazione, aumento dei consumi o fumo dallo scarico possono indicare problemi alle candele o ai cavi ad alta tensione. I cavi, infatti, non devono presentare screpolature o segni di usura. Un semplice test con il multimetro, misurando la resistenza (ideale tra 1 e 6,5 per cavi in rame), può rivelare anomalie.
Un controllo visivo della candela smontata può dare indicazioni preziose: una scintilla forte e blu è indice di buon funzionamento, mentre una scintilla debole, arancione o intermittente segnala la necessità di intervento.
La procedura di sostituzione prevede:
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Motore freddo.
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Rimozione del cappuccio del cavo.
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Pulizia del pozzetto con aria compressa.
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Svitamento della vecchia candela e montaggio della nuova.
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Serraggio secondo le indicazioni del costruttore (ad esempio, a mano più un quarto di giro o con chiave dinamometrica).
Infine, affidandosi a portali specializzati come Inforicambi.it, è possibile reperire facilmente candele di alta qualità, verificare le corrispondenze tra modelli e trovare il ricambio perfetto per ogni esigenza.