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mercoledì, 30 Aprile 2025
  • Quanto pesano davvero le tasse sui carburanti in Italia?

    Prezzi dei carburanti - Carburanti sintetici

    In Italia, il prezzo dei carburanti è tra i più alti d’Europa, e una delle principali ragioni è la pressione fiscale. Tasse e accise rappresentano infatti una parte consistente del costo alla pompa, arrivando a incidere fino al 60% sul prezzo finale di benzina e diesel.

    Ma cosa accadrebbe se si eliminassero del tutto le imposte? Per comprenderlo, è utile analizzare la composizione del prezzo del carburante, che si suddivide in tre componenti principali:

    • costo industriale: include il prezzo del petrolio, i processi di raffinazione e i costi legati alla distribuzione.

    • accise: imposte fisse applicate per ogni litro di carburante venduto; in Italia sono tra le più elevate del continente.

    • IVA: pari al 22%, viene calcolata sull’intero prezzo, accise comprese.

    Attualmente, il costo industriale si aggira attorno a 0,75-0,80 euro al litro per benzina e diesel. Tuttavia, alla pompa il prezzo medio in Italia è di circa 1,85-1,90 euro/litro per la benzina e 1,75-1,80 euro/litro per il diesel. Questo significa che oltre la metà del prezzo pagato dai consumatori deriva dalla componente fiscale.

    Facendo una stima, senza accise e IVA, il prezzo effettivo si ridurrebbe sensibilmente:

    • benzina: circa 0,85-0,90 euro al litro

    • diesel: circa 0,80-0,85 euro al litro

    Le accise italiane pesano per 0,73 euro/litro sulla benzina e 0,62 euro/litro sul diesel, a cui si somma l’IVA. È evidente che la tassazione gioca un ruolo cruciale nel determinare il prezzo finale.

    Tasse sui carburanti, il confronto con altri paesi europei

    In molti stati dell’Unione Europea la tassazione sui carburanti è decisamente più contenuta. Alcuni esempi:

    • Germania: accise pari a circa 0,65 euro/litro sulla benzina e 0,47 euro/litro sul diesel

    • Francia: rispettivamente 0,61 euro/litro e 0,53 euro/litro

    • Spagna: livelli ancora più bassi, con 0,50 euro/litro sulla benzina e 0,38 euro/litro sul diesel

    Queste differenze spiegano perché in molte nazioni europee il pieno costa meno rispetto all’Italia, anche a parità di costo industriale.

    Le possibili conseguenze di una riduzione della fiscalità

    Ridurre o eliminare le imposte sui carburanti avrebbe un impatto immediato sui costi di trasporto, con effetti positivi su tutta la filiera economica: dalle materie prime ai beni di consumo. Prezzi più bassi favorirebbero una maggiore mobilità e potrebbero stimolare la domanda, generando dinamiche di crescita.

    Tuttavia, il rovescio della medaglia riguarda le entrate statali: le accise rappresentano una fonte significativa di gettito per il bilancio pubblico italiano. Una loro diminuzione imporrebbe la ricerca di alternative per compensare il mancato introito.

    Il dibattito resta aperto: da un lato c’è la necessità di alleggerire la pressione fiscale su famiglie e imprese, in particolare nei settori più esposti come la logistica e l’autotrasporto; dall’altro, c’è l’esigenza di garantire entrate stabili per lo Stato.

    La sfida sarà trovare un punto di equilibrio tra equità fiscale, sostenibilità economica e tutela del potere d’acquisto dei cittadini. Il tema merita una riflessione approfondita e una visione strategica a lungo termine.

     

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