Opel Kadett è la cinque porte che negli anni ’80 ha segnato il rilancio del marchio del fulmine.
Era il periodo dell’avanzata del diesel, in Italia le vendite balzarono dal’8 al 18% del mercato nazionale in un solo anno, così anche la Opel decise per la sua Kadett di puntare sull’alimentazione Diesel.
Bassi consumi e un costo di rifornimento sensibilmente più contenuto rispetto all’alimentazione a benzina, 536 lire al litro contro 1.120 lire, il diesel era sempre più potente e brillante.
Opel Kadett debuttò al Salone dell’Automobile di Ginevra nel 1982
I diesel degli anni80 erano sempre più brillanti e potenti, così anche il marchio del fulmine decise di equipaggiare la sua Kadett di un moderno propulsore da 1.6 litri con potenza di 54 cavalli, si trattava di un quattro cilindri in linea sviluppato appositamente anche per la Ascona, caratterizzato da un monoblocco in ghisa a pareti sottili e un peso di soli 138 kg, 20 kg in più rispetto all'unità a benzina.
Le sue dimensioni interne erano praticamente quadre, alesaggio e corsa erano di 80 mm, la testata in lega leggera ospitava un asse a camme mosso da una cinghia dentata, punterie idrauliche e valvole di scarico bimetalliche. In Italia sulla Kadett era disponibile con ben sei motorizzazioni, il motore Diesel fu offerto anche sulle versioni SR e Caravan Voyage.
La velocità massima della Opel Kadett 1.6 D era di 143 km/h per un consumo di gasolio di appena 6,6 lire per 100 km.
Le oltre 154.000 unità immatricolate, tutte con motorizzazione diesel, spinsero la Opel a moltiplicare l’offerta delle alimentazioni diesel, dapprima con un propulsore da 1.5 litri sviluppato in collaborazione con la Isuzu da 72 cavalli, successivamente nel gennaio del 1989 debutto il nuovo motore 17DR, un 1.7 diesel, aspirato, da 57 cavalli a 4.600 giri al minuto.
Era un motore studiato per durare a lungo e di avviarsi senza problemi anche alle basse temperature, innovativa era l’adozione di una pompa di iniezione Bosch e di un sistema completamente automatico per l’avviamento a freddo