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sabato, 04 Maggio 2024
  • Stop ai motori termici, cosa accadrà dal 2035 all’aftermarket?

    Stop ai motori termici, cosa accadrà dal 2035 all'aftermarket?Lo stop ai motori termici è confermato, cosa succederà?

    L’Unione Europea pochi giorni fa ha confermato lo stop ai motori termici dal 2035, una norma che avrà effetti importanti su tutto l’automotive e quindi anche sull’aftermarket. Questa ratifica ha suscitato molte reazioni, buona parte delle quali preoccupate se non polemiche del tutto. Esaminando la cosa con oggettività diciamo prima di tutto che fino alla mezzanotte del 31 dicembre 2034 sarà possibile acquistare automobili di tutti i tipi, ovviamente conformi alle normative sulle emissioni vigenti nel periodo, fossero anche le controverse Euro 7. Il parco circolante non subirà cambiamenti improvvisi proprio per il fatto che i veicoli convenzionali saranno venduti fino a tutto il 2024 e molti di essi saranno ancora efficienti ben dopo il 2035, offrendo quindi ancora lavoro alle assistenze, ufficiali e indipendenti. Dopo il 2035 non cambierà anche la situazione dei veicoli usati, che potranno essere venduti e comprati a piacimento continuando così a fa viaggiare le persone e a richiedere manutenzione/riparazione.

     

    Una transizione importante indotta dallo stop ai motori termici dal 2035

    È comunque innegabile che la tecnologia dei veicoli convenzionali verrà progressivamente marginalizzata con alcune importanti eccezioni: i costruttori di ultra-nicchia (che producono fino a 1.000 automobili/anno) potranno continuare la produzione con motori termici mentre quelli fino a 10milla avranno tempo fino al 31 dicembre 2035 per adeguarsi. Appare inoltre possibile che i motori a scoppio alimentati a Idrogeno ‘verde’ (ottenuto dall’acqua usando energia rinnovabile) potranno continuare a circolare. Questa tecnologia è promettente ma ha dei punti deboli: è vero che questi propulsori non emettono CO2 ma il trattamento allo scarico  è richiesto per abbattere gli NOx e la produzione dell’Idrogeno richiede molta energia. Il gas più leggero ha prospettive molto più rosee nei trasporti navali, ferroviari e nell’industria. In ogni caso le vetture convenzionali andranno all’estinzione, anche perché l’Unione sembra intenzionata a incentivare maggiormente, almeno per un periodo definito, i veicoli ZLEV (Zero or Low Emission Vehicles) con emissioni fino a 50 grammi/km di CO2, valori appannaggio solo di veicoli elettrici, ibridi Plug-in e alimentati a Idrogeno, siano essi a fuel cell o a scoppio. Anche se questa tendenza è chiara il suo dispiegarsi sarà piuttosto lento, soprattutto fuori dell’Europa: si stima infatti che nel 2050 2 automobili su 3 avranno ancora un motore a scoppio.

     

    Stop ai motori termici, un grande cambiamento per l’aftermarket

    È possibile ipotizzare che prima l’usato tradizionale – cioè i veicoli non ibridi né tantomeno elettrici – e poi anche le ibride perdano di valore man mano che ci si avvicina allo stop ai motori termici. Non è poi da escludere una politica di disincentivazione dei veicoli con motore termico (anche non pianificata: quando saranno di meno potrebbe essere più costoso rifornirsi) per accelerare la conversione e rispettare i vincoli nella riduzione delle emissioni ed è anche possibile che i costruttori ricevano aiuti di Stato per favorire la transizione ecologica, ammodernare gli impianti e formare i lavoratori. Sappiamo infatti che le auto elettriche sono meno complicate e quindi con meno fornitori e potenzialmente meno bisognose di manutenzione. Ricordano però che diventeranno maggioritarie e che le ibride full e Plug-in hanno già le stesse loro tecnologie appare quantomai opportuno che l’aftermarket si prepari già da oggi a questa transizione. L’alta tensione, la diagnosi avanzata e competenze nel settore di nuovi componenti quali i motori elettrici, le batterie, gli inverter e i caricatori di bordo servono già oggi e saranno imprescindibili domani anche in considerazione del sempre crescente numero di sensori nelle automobili. La transizione richiederà quindi di mantenere le competenze che già si hanno – e che saranno utili ancora per decenni, e acquisirne di nuove: chi riuscirà in questo compito continuerà a lavorare con una certa tranquillità. Ricordiamo inoltre che sarà possibile offrire ai clienti nuovi servizi quale il check delle batterie e la ricarica: già oggi esistono delle wallbox connesse predisposte per tessere RFID o codici che possono trasformare ogni officina e negozio in un piccolo provider.

    Nicodemo Angì

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