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venerdì, 19 Aprile 2024
  • Motori e aftermarket, in vista del 2035 e delle norme Euro 7

    Le tendenze su motori e aftermaket, cambia molto

    Le recenti prese di posizione delle Istituzioni europee, le nuove norme Euro 7 e accordi industriali disegnano un nuovo scenario per motori e aftermarket. In pochi giorni si sono in effetti accavallate iniziative e decisioni di molti tipi, a partire dalla recentissima emanazione della normativa Euro 7 sulle emissioni. La proposta della Commissione europea implica un cambiamento profondo non solo nei valori emissivi ma anche nei tipi di emissione monitorati e nella durata dei dispositivi di abbattimento allo scarico. La recentissima proposta europea per l’impegnativo standard Euro 7, che ha sollevato molte perplessità, prevede infatti che le quantità massime di ossidi di Azoto (NOx) siano unificate a 60 mg/km, indipendentemente dal fatto che il motore sia a benzina o gasolio; è un consistente rispetto ai 30 mh/km che si erano prospettati. Le procedure di test saranno basate sui test su strada Real-Driving Emissions e terranno conto delle emissioni a freddo, particolarmente importanti per la guida urbana. Un altro vincolo importante è che i limiti Euro 7 vanno rispettati, da parte delle automobili e dei veicoli commerciali leggeri, fino a 200.000 chilometri e 10 anni di utilizzo, un valore molto più vicino all’anzianità media del circolate europeo rispetto ai 5 anni/100mila km dell’Euro 6. L’intreccio fra motori e aftermaket si farà quindi più stretto perché ci saranno sistemi ‘di pulizia’ più evoluti e durevoli, che imporranno nuove competenze al post vendita.

     

    Motori e aftermaket, altri inquinanti da rilevare

    La crescente diffusione di veicoli a emissioni locali zero – quelli con fuel cell alimentate a Idrogeno e quelli elettrici – rende maggioritaria l’emissione di particolato da freni e gomme rispetto a quella allo scarico: la proposta per Euro 7 prevede quindi misurazioni anche per questi inquinanti. L’amara esperienza del Dieselgate – che ha avuto anche un impatto sulla riparazione – ha poi indotto la Commissione europea a sfruttare in Euro 7 le possibilità del digitale per misurare le emissioni per tutta la vita del veicolo con dispositivi di rilevazione a bordo. Le nuove norme regoleranno inoltre la durata delle batterie installate su auto e furgoni al fine di aumentare la fiducia dei consumatori nei veicoli elettrici. Il legame motori e aftermarket includerà quindi anche le batterie dei veicoli elettrici, che avranno una durata minima obbligatoria, caratteristica che porterà l’esigenza di nuove competenze anche per manutenzione/riparazione.

     

    Accordi industriali, motori e aftermaket

    Il quadro dei motori e aftermarket avrà ulteriori elemento di variabilità: non si sa quando entrerà in vigore il regolamento Euro 7 (una data verosimile potrebbe essere il 2025) e lo stop del 2035 per i motori a scoppio potrebbe essere rivisto. Il Commissario europeo Thierry Breton ha infatti parlato di un ‘freno di emergenza’ che potrà essere azionato nel 2026 dopo aver valutato, in questi anni, la situazione dell’automotive. Breton ha anche detto: "Incoraggio le aziende dell'UE che lo desiderano a continuare a produrre motori a combustione” perché molti Paesi del mondo continueranno a utilizzare veicoli a combustione per molti decenni ancora. La situazione è quindi molto fluida e può aver contribuito alla definizione di due accordi che coinvolgono Geely: uno che la vede acquistare il 100% di Aurobay (la joint venture con Volvo che produce motori a combustione, che quindi esce de facto dai motori a combustione) mentre l’altro vede un accordo non vincolante con Renault per “creare un nuovo leader globale nello sviluppo, nella produzione e nella fornitura di propulsori ibridi ed endotermici”. Geely Holding, la controllata Geely Automobile e Renault conferiranno pariteticamente a questa joint venture tutte le loro attività nel campo delle motorizzazioni tradizionali.

     

    Elettrici o termici, il legame fra motori e aftermaket

    Questo nuovo complesso fornirà la galassia Geely (Geely auto, Volvo Cars, Link & Co e Proton) e quella Renault, comprese Dacia, Nissan e Mitsubishi. Si parla anche di marchi terze parti e quindi di una massiccia produzione di motori termici per diverso tempo ancora, almeno fuori dalla UE. Questo accordo sembra quindi una risposta indiretta a Breton: Renault allenta i legami con i motori a scoppio ma non del tutto, continuando a produrli per le aree nelle quali serviranno ancora, in cooperazione con Geely. Quindi motori e aftermaket vorrà dire molte cose: in Europa veicoli più datati insieme agli Euro 7 e (salvo ‘frenate’ nel 2026) una più veloce sostituzione con automobili e commerciali leggeri elettrici dopo il 2035. In questo quadro si potranno avere ricambi e procedure marchiate Aurobay al posto di Volvo mentre al di fuori dell’Europa vedremo ancora propulsori convenzionali o ibridi della JV Renault – Geely: un operatore del post vendita con un E-Commerce strutturato potrebbe quindi pensare di esportare colà i suoi ricambi ‘tradizionali’? Un quadro variegato che va studiato, letto e interpretato con attenzione per non subirlo e, anzi, per poterne sfruttare le opportunità.

     

    Nicodemo Angì

     

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