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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Stellantis e l’aftermarket, quale sarà il futuro?

    Stellantis e l'aftermarket: cosa accadrà?Stellantis e l’aftermarket: cosa accadrà?

    Con l’assenso delle autorità Antitrust e degli azionisti di PSA e FCA l’accordo di fine 2019 andrà a buon fine, creando il quarto gruppo automobilistico mondiale. Cambierà qualcosa nei rapporti fra Stellantis e l’aftermarket rispetto a quanto accadeva quando PSA e FCA erano entità separate? È ancora presto per trarre conclusioni ma qualche idea la si può già esporre.  Il comunicato ufficiale di FCA è piuttosto stringato e inizia con “Le assemblee degli azionisti approvano la fusione di FCA e Groupe PSA: FCA e Groupe PSA prevedono di perfezionare la fusione il 16 gennaio 2021”. Il comunicato conferma i nomi per il CdA, fra i quali citiamo il Presidente John Elkann, il CEO Carlos Tavares e il Vice Presidente Robert Peugeot, e chiude ricordando che “La negoziazione delle azioni ordinarie Stellantis avrà inizio lunedì 18 gennaio 2021 sul Mercato Telematico Azionario di Milano e su Euronext Paris e martedì 19 gennaio 2021 sul New York Stock Exchange”.

    Stellantis e l’aftermarket, i cambiamenti

    Le parole ufficiali sono concentrate sugli aspetti della fusione e quindi per capire meglio gli intrecci di Stellantis e l’aftermarket occorre ragionare su altre basi. L’automotive richiede investimenti ingenti e quindi si cerca sempre di usare gli stessi componenti, soprattutto i più costosi come pianali, motori e trasmissioni, per modelli diversi. Per esempio in casa FCA il pianale Small Wide (base anche per la futura Alfa Romeo Tonale) è stato usato per la Fiat 500L a 5 e 7 posti, Fiat 500X, Fiat Tipo, Jeep Renegade e Compass variando leggermente il passo a seconda dei modelli e usando una versione rialzata per le fuoristrada. Stesso discorso per il gruppo PSA ed è quindi evidente che l’unione dei 2 gruppi aumenterà ancora il numero dei modelli con componenti in comune.

     

    Più modelli con gli stessi ricambi per Stellantis e l’aftermarket?

    È quasi certo, per esempio, che l’erede della Fiat Punto e la prossima Fiat 500X avranno un pianale PSA, derivato rispettivamente dalle Peugeot 208 e della premiata 2008 (entrambe hanno una versione elettrica). A sostegno di questo scenario citiamo una lettera che FCA ha inviato nell’agosto 2020 ai fornitori impegnati nello sviluppo della nuova piattaforma del segmento B (Punto e derivate). Il senso è questo: “Caro fornitore, le comunichiamo che il progetto della piattaforma del segmento B di FCA è stato interrotto per un cambiamento tecnologico in corso. Pertanto chiediamo di cessare immediatamente ogni attività di ricerca, sviluppo e produzione per evitare ulteriori costi e spese”.

     

    Risparmi e standardizzazioni in vista per Stellantis e l’aftermarket

    Anche Mike Manley, CEO di FCA, ha confermato questa convergenza. Le sue parole all’assemblea degli azionisti di PSA non lasciano dubbi: “il 40% dei vantaggi economici verrà dalla convergenza delle piattaforme e dei powertrain, dall’ottimizzazione di ricerca e sviluppo e da migliori processi produttivi e efficienze di lavorazione. Un altro 35% deriva dai risparmi sugli acquisti grazie alle grandi dimensioni di Stellantis. Questo può abbassare il costo dei prodotti e facilitare l’accesso a nuovi fornitori, in particolare per i componenti elettrici o ad alta tecnologia. Un altro 7% verrà da risparmi sulle spese di vendita, generali e amministrative mentre altre sinergie arriveranno dall’ottimizzazione di logistica, fornitori, qualità e operazioni nell’aftermarket”.

     

    Stellantis e l’aftermarket, opportunità da cogliere

    Queste notizie ci fanno capire che l’aftermarket vedrà, non subito, s’intende, una certa standardizzazione di componenti e lavorazioni su modelli di marchi diversi. Le parole di Manley, inoltre, fanno capire che si stanno creando le condizioni per l’adozione ancor più diffusa di sistemi ad alta tecnologia come gli ADAS. Aggiungiamo poi che la nuova Fiat 500 Elettrica è al primo posto fra le elettriche a dicembre e che PSA ha già un’estesa gamma di veicoli elettrici e Plug-in. Questo ci dice che arriveranno sulle strade – e quindi dai ricambisti, meccatronici e carrozzieri indipendenti – modelli meno diversi come componenti ma mediamente più elettrificati e ricchi di tecnologia. L’aftermarket vedrà quindi per diversi anni la coesistenza di Fiat Panda, per esempio, che, ad onta del nome identico, saranno ben diverse fra loro. Si conferma quindi l’importanza di pianificare bene il magazzino e di formarsi a dovere perché sistemi tecnologici e componenti elettrici saranno mediamente ben più frequenti rispetto a oggi.

    Nicodemo Angì

     

     

     

     

     

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