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venerdì, 19 Aprile 2024
  • Ricambio originale, quanto mi costi!

    Il costo di un paraurti anteriore della Fiat Panda passa dai 216 euro del 2014 ai 225 di quest’anno. Quello di una Volkswagen Golf salta dai 247 euro di tre anni fa ai 335 euro del 2017. Ed ancora un faro posteriore destro della Peugeot 208 aumenta da 81 euro (2014) agli 85 euro attuali (secondo l’ultimo listino disponibile) con una crescita del 6,42 per cento nel triennio preso in esame. Sono solo alcuni esempi che testimoniano l’ultimo trend dei prezzi di ricambio originale. Il tutto all’insegna di un generale rincaro. Lo si evince dall’ultimo studio della DAT-Italia, azienda operante nel settore automotive per dati e sistemi i quali calcolano i costi delle riparazioni e le valutazioni dei veicoli usati, che spiega le motivazioni di questa impennata.

     

    I ricambi di carrozzeria sotto esame

    Pezzi di ricambio autoPer lo studio sono stati presi in considerazione i ricambi di carrozzeria coinvolti nei più frequenti sinistri (paraurti, parafanghi, porte, parabrezza, fari) e le auto più vendute nel 2016. Si passa dalla Fiat che in 3 anni si è accontentata del 4-5 per cento alle Volkswagen Golf 16-35 per cento e Toyota Yaris 13-23 per cento, sempre in 3 anni. Nel mezzo Renault Clio 7-30, Peugeot 4-7 per cento, Ford 6-18 per cento.

    Meno mobilità meno incidenti

    “Analizzando i dati dell’ANIA – spiega l’ingegnere Antonio Coppola, direttore Generale Dat-Italia – si vede che negli ultimi 5 anni i sinistri sono diminuiti di circa il 9 per cento. Non è un caso perché a causa della crisi, circa il 60 per cento del parco circolante (ovvero le auto a benzina) ha consumato il 9 per cento di combustibile in meno e quindi meno mobilità ha inevitabilmente generato una minor frequenza di sinistri (mentre il consumo e la presenza del diesel nel parco circolante è rimasto pressocché invariato). Sicuramente anche le campagne di sicurezza stradale avranno fatto la loro parte nella riduzione dei sinistri, ma questo sarà confermato dalla ripresa della mobilità. La conseguenza di ciò è stata una leggera riduzione dei costi dei sinistri RC auto per le assicurazioni (3,8mrd nel 2012 e 3,7mrd nel 2015 per RC auto danni a cose). Poca roba insomma”.

    Più sostituzioni che riparazioni ed il prezzo dei ricambi va alle stelle

    Negli ultimi 5 anni, evidenzia l’analisi,  il costo della manodopera pagata dalle assicurazioni si è ridotta del 5 per cento, mentre l’importo pagato per i Meccanico in officinaricambi è rimasto invariato (circa 1,6mrd/anno). L’autoriparatore ha preferito sostituire i ricambi piuttosto che ripararli e la maggior richiesta ha fatto aumentare i prezzi dei ricambi a discapito della manodopera.. “Il buonsenso – conclude Coppola – avrebbe dovuto portare ad incentivare la vendita di auto e a dare un miglior servizio post vendita, e non lucrare sui ricambi. Si consideri che il prezzo di un ricambio originale viaggia da 3 fino a 20 volte il prezzo della serie. Quindi era già ben pagato…”. Come finirà? Probabilmente ci sarà un fiorire dei ricambi alternativi e/o equivalenti che riporteranno giù i prezzi. E già adesso alcune assicurazioni si sono già attrezzate con programmi per la “ottimizzazione” dei prezzi dei ricambi per mantenere i propri profitti”. Un settore, quello dell’aftermarket indipendente, in verità già vivo e vegeto che sta crescendo a ritmi spediti, erodendo sempre più quote di mercato all’OES. 

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