Pneumatici: “Gommisti, vogliamo l'unione”

Prosegue senza sosta l’azione del gruppo Facebook ‘Gommisti per Passione’ che lotta da mesi per una maggiore e più sana regolamentazione del mercato degli pneumatici contro un’ingiusta concorrenza che sembrerebbe nascere nell’e-commerce delle gomme dove si ritiene probabile l’evasione dell’IVA e del contributo ambientale per la gestione dei PFU. Le istanze della community (fondata da Giovanni Vicario e che annovera 1588 iscritti) sono state portate in evidenza da Daniela Galileo Spaggiari (della Spaggiari Pneus, azienda di Trento specializzata nel commercio e nella riparazione di pneumatici, uno degli operatori facente parte di ‘Gommisti per Passione’) nella recente convention nazionale di Ferrara dove CNA ha tenuto un convegno dedicato alla categoria. Il messaggio è chiaro e forte. E fa appello all’unità. “Chiediamo – evidenzia Spaggiari - che CNA, assieme a tutte le altre Confederazioni (come Confartigianato e Unione Commercio), costituisca una sana lobby perché, nelle condizioni in cui versa la nostra categoria, solo l’unione può giovare ai gommisti”.
Di seguito i punti salienti dell’intervento:
Concorrenza leale
Non siamo contrari a questo tipo di vendita. Ma pretendiamo una concorrenza leale, cosa impossibile con la nostra IVA al 22 per cento e una tassazione italiana più alta rispetto agli altri paesi europei. Come si può ottenere questa concorrenza leale?
Istituzione di una web tax
Già proposta dall’onorevole Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, al presidente del Consiglio Letta, ma osteggiata da Renzi e quindi momentaneamente ritirata. Ora è stato presentato un Ddl che prevede la web tax di cui il presidente dell’antitrast Giovanni Pitruzzella ritiene condivisibili gli obiettivi.
La conferma dell’Intrasat
Abolita in un primo momento e prorogata poi fino al 31 dicembre 2017.
Split payment
Sulla suddivisione dei pagamenti (meccanismo applicato nella PA che obbliga gli Enti Pubblici a provvedere al pagamento dell’IVA indicata in fattura direttamente all’erario. E non all’impresa privata. Così da scindere il pagamento del corrispettivo da quello connesso alla relativa imposta), il Gruppo mantiene la sua posizione già espressa: “Lo riteniamo insufficiente se non accompagnato dall’obbligo dell’acquirente di comunicare il proprio codice fiscale”.
Maggiori controlli
Controlli a campione da parte dell’Agenzia delle Dogane su questi acquisti e da parte della Guardia di Finanza sulle aziende che in internet praticano prezzi folli.
L’istituzione del contributo PFU alle aziende che importano pneumatici usati dall’estero
Si è arrivati all’assurdo che noi paghiamo lo smaltimento già in fattura all’acquisto del nuovo, ma non vengono a ritirarci il fuori uso perché sono saturi di tante gomme che ritirano da chi vende l’usato. Ci rendiamo conto che stiamo smaltendo anche parte di PFU dell’Europa?
Obbligo delle attrezzature
Altra criticità è stata l’abolizione dell’obbligo di attrezzature: ne chiediamo con forza l’istituzione e non con un minimo di attrezzatura, ma con tutte le strumentazioni del gommista che vanno dalla chiave dinamometrica, alla vasca prova camere, all’assetto ruote, all’equilibratrice, allo smontagomme.
Locali a norma e più sicuri
Chiediamo inoltre che vengano istituiti i requisiti dei locali dove si svolge l’attività di gommista: non è più ammissibile che ci siano aziende che operano sotto gazebo, tettoie, container, magari con dipendenti, infischiandosi della legge sulla sicurezza sul lavoro. Anche questa è concorrenza sleale.
Stefano Belfiore