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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Sì all’officina mobile!

     

    Sì all'officina mobileSemaforo verde all’officina mobile.

    L’emergenza sanitaria ha rivoluzionato diversi concetti domestici: dallo smart working al digitale fino ad arrivare ad interventi a domicilio di assistenza veicolare. Si reinventa dunque il modello di business dell’autoriparatore che può cogliere da questa nuova formula una nuova ed ulteriore opportunità di crescita. Di questo tema se n’è parlato nell’ultimo webinar online di “A Testa Alta” che ha accesso i riflettori analitici sull’argomento: “Officina mobile: opportunità o azzardo?.

    E’ applicabile in Italia il modello di officina mobile

    A far chiarezza sul tema è Piergiorgio Beccari, avvocato di Adira (Associazione italiana che rappresenta e difende gli interessi dei distributori indipendenti presso le Istituzioni italiane ed europee): E’ un’attività che si può svolgere fuori dal perimetro consono e tradizionale. In base al dato normativo, può essere espletata e può essere autorizzata in forma itinerante al di fuori dei locali  classici dell’officina”.

    Officina mobile: un servizio che diventa opportunità

    L’esempio virtuoso giunge da Arval. “Abbiamo avviato – racconta Marco Mosaici, direttore Network di Arval – un’analisi sul mercato: emergono i servizi a domicilio richiesti dai fleet manager per la gestione della loro flotta. Tra cui, l’assistenza del veicolo direttamente a domicilio. In pochi mesi Arval ha lavorato a questa esigenza e siamo riusciti a far partire questo service con migliaia di interventi sui piazzali dei nostri driver. Un servizio che è riuscito nel suo intento, producendo una qualità percepita molto importante da parte dei nostri clienti. Questo prodotto è un’opportunità per il mercato dell’autoriparazione perché si ottimizzano i costi del riparatore“.

     

    Sì all'officina mobileIl business plan per l’officina mobile

    Primo dato da dover tenere conto: i ricambi. Come spiega Fabio Ventura, responsabile di Ecoprogram flott: “è un servizio nuovo, abbiamo fatto un business plan tarato sui ricambi inizialmente per come andare a gestire i singoli interventi funzionali a dare la saturazione dell’attività così da non disperdere i costi. Abbiamo, poi, esaminato la necessità di interventi manutentivi a livello territoriale. Definiti quelli necessari per la sostenibilità del business, abbiamo analizzato i costi. Su questo specifico fronte, abbiamo verificato con attenzione l’organizzazione del lavoro per massimizzare gli interventi, investendo in know-how e sistemi digitali realizzati ad hoc per questo tipo di attività”.

     

    Quanto si spende in officina

    33,4 miliardi di euro spesi per la manutenzione auto. Questa la cifra nel 2019 che gli automobilisti italiani hanno, dunque, speso per la manutenzione e la riparazione delle loro autovetture. Il dato emerge da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec:  La spesa del 2019 è superiore del 4,1% rispetto a quella del 2018. Questo incremento deriva da tre fattori. Il primo, dicono gli analisti, è l’aumento dei prezzi dei servizi di assistenza alle auto che nel 2019, secondo l’Osservatorio Autopromotec, è stato dell’1,4%. Tale aumento è stato calcolato sulla base di una media ponderata degli indici Istat dei prezzi per la manutenzione e la riparazione, per l’acquisto di pezzi di ricambio e accessori, per l’acquisto di pneumatici e per l’acquisto di lubrificanti.

    Stefano Belfiore

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